Intervistato dal settimanale tedesco "Der Spiegel", il premier Mario Monti ribadisce l’intenzione – sempre "se tutto va secondo i piani" – di restare in carica fino ad aprile 2013 ("e spero che per allora avro’ potuto salvare l’Italia dalla rovina finanziaria", aggiunge). Un obiettivo che i principali partiti non sembrano intenzionati a insidiare. Ma dalle sedi delle forze politiche gli sguardi sono gia’ proiettati su quanto potra’ avvenire dopo la fine del governo Monti. Sul versante sinistro, il piano ha assunto contorni chiari: dopo Monti non ci sara’ spazio per larghe intese, ha spiegato all’Unita’ il segretario Pd Pier Luigi Bersani. "Non c’e’ bisogno di nessun governissimo", a guidare il paese – secondo il capo dei democrat – puo’ essere la coalizione "dei democratici e dei progressisti" imperniata su Pd e su Sinistra ecologia liberta’. L’asse Bersani-Vendola, ma solo dopo il voto, potrebbe estendersi a Pier Ferdinando Casini, come lo stesso leader centrista ha indicato sabato. In ogni caso, i consensi di Pd e Sel potrebbero essere insufficienti per governare, secondo quanto si ricava da un sondaggio pubblicato dall’Unita’, che assegna ai partiti di Bersani e Nichi Vendola una forbice tra il 30 e il 34 per cento dei voti. Contro l’operazione a due – o a tre – scattata sul versante sinistro e’ partito il fuoco di sbarramento del Pdl.
A farsene massimo interprete, con un’intervista rilasciata al "Corriere della Sera", e’ il segretario del partito, Angelino Alfano. Il quale nella conversazione lancia una serie di segnali. Innanzitutto ribadisce che l’Italia puo’ uscire dalla crisi economica senza ricorrere allo scudo anti-spread e puntando su un piano di abbattimento del debito pubblico – in grado anche di portare alla riduzione delle imposte e in particolare all’abolizione dell’Imu sulla prima casa – come quello proposto da Via dell’Umilta’. Non solo. Alfano fa notare che la riforma della legge elettorale e’ a portata di mano. E soprattutto prova a stoppare le manovre in corso a sinistra denunciando che un’alleanza tra Bersani, Vendola e poi Casini sarebbe succube della Cgil. Ho toccato con mano cosa significhi la ‘golden share’, l’influenza della Cgil sul Pd", ricorda Alfano. Chiedendo a Casini "come fara’ il capo di un partito moderato a farsi dettare la linea economica dal Pd e dalla Cgil?". Il messaggio del Pdl all’Udc e’ chiaro: come si fa a non vedere "che non sarebbe serio prima fare una corsa solitaria e poi, subito dopo, porsi in una posizione gregaria rispetto a quella della sinistra?". A proposito delle grandi manovre nel Pdl, Alfano non scioglie gli interrogativi pendenti e si limita a ribadire: "In tanti, io per primo, insistiamo perche’ Berlusconi sciolga la riserva e si renda disponibile. Facciamo appello al suo senso di responsabilita’ nei confronti del partito che ha fondato e al suo amore per l’Italia. A me pare che la sinistra abbia gia’ una certa preoccupazione". Secondo i retroscenisti, a preoccupare Bersani c’e’ anche la "lista dei sindaci", che vedrebbe in campo illustri primi cittadini targati Pd come il barese Michele Emiliano. Operazione che Bersani ha tenuto a smentire dichiarando: "Non si sa da dove sia venuta fuori questa cosa. Vendola e io abbiamo detto che ci interessa moltissimo che questo campo progressista abbia dei protagonisti sociali e istituzionali che vengono da realta’ diverse e quindi ci rivolgiamo anche ai nostri amministratori. Ma non abbiamo mai pensato a liste dei sindaci". Sul versante destro, a vivacizzare il quadro sono le mosse di chi, come Franco Frattini, avvisa che un paese nelle condizioni dell’Italia "non puo’ permettersi di restare appeso alle chiacchiere su alleanze impossibili. Quello che serve e’ un’alleanza per la nazione anche dopo il 2013, in cui convergano le forze moderate e responsabili per lavorare ad un’agenda europea e a progetti di attuazione degli impegni assunti in questi mesi. Ricordiamoci che all’estero ci osservano con grande attenzione". Insomma, le alleanze in campo per il 2013 potrebbero andare oltre una competizione lineare tra centrodestra e centrosinistra.
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