Il primo marzo, alle ore 16, si sono concluse le operazioni di voto per gli italiani nel mondo. Già nelle prossime ore inizieranno ad arrivare a Roma i voti degli italiani all’estero, contenuti in 300 ‘bolgette diplomatiche’, ovvero quei sacchi di tela con i sigilli in ceralacca del ministero degli Esteri.
Il primo volo ad atterrare è stato quello proveniente da Bagdad, i voli partiti prima dall’estero quelli da Bangkok e Singapore, gli ultimi, che chiuderanno la due giorni di arrivi, sono previsti da Bogotà e dal Guatemala.
Una curiosità: il paese più lontano nel quale hanno votato gli italiani è stato l’arcipelago di Tonga.
Le schede elettorali votate raggiungeranno la capitale d’Italia a bordo di 200 aerei, da 177 paesi diversi.
E’ stata una campagna elettorale breve ma intensa, comunque pacata rispetto a quelle del passato, senza veri fuochi d’artificio, senza reali colpi di scena. La prossima tappa è Castelnuovo di Porto, a un’ora da Roma: lì, come accade dal 2006, si terrà lo scrutinio del voto estero, a iniziare dalle ore 23.
Tanti i candidati che arriveranno a Castelnuovo da ogni continente, ci saranno anche molti addetti ai lavori, responsabili di partito, coordinatori e presidenti di associazioni, giornalisti. Domenica ci sarà anche ItaliaChiamaItalia a seguire le operazioni di scrutinio.
Scrutinio che più volte è stato criticato in passato, in occasione di elezioni politiche ma anche del referendum costituzionale: quella volta, ricorda l’Ansa, ci furono molte polemiche, a causa delle lunghe file ai desk di riconoscimento per rappresentanti di lista e scrutatori e per le proteste e i ricorsi di alcuni scrutatori rimasti fuori diverse ore.
Sempre secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, le schede elettorali saranno scortate in volo fino a Fiumicino e poi prese in consegna dall’ufficio centrale per la circoscrizione estero della Corte d’Appello.
A questo punto i sacchi vengono caricati, sotto il controllo di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia, dall’aereo ad appositi camioncini. Sempre sotto scorta, in viaggio fino al Centro polifunzionale della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto.
Non sono mancate, nemmeno a questo giro, le solite polemiche sul voto estero. Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero, ha spiegato che per garantire la sicurezza del voto all’estero sono stati utilizzati codici a barre sulle buste che hanno consentito di monitorare passo passo l’invio dei plichi agli elettori. Sarà servito a qualcosa?