Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, nel suo intervento in apertura del concerto al Quirinale per la Festa della Repubblica e davanti al corpo diplomatico, parlando di Unione Europea ha detto: “La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale”.
“La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla”.
Questa cooperazione, ha sottolineato il capo dello Stato, “sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze”.
“Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità”.
Il capo dello Stato apre dunque le celebrazioni del 75esimo anniversario della Repubblica al Quirinale, accogliendo il corpo Diplomatico: “Contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale. Si tratta di diritti inalienabili e indivisibili”.
La ripartenza dipende dal contributo di tutti
Oggi, parlando ai Prefetti prima e agli ambasciatori stranieri poi, il Capo dello Stato concentra lo sguardo sull’anno passato e sulle sfide piu’ imminenti. “La comunita’ nazionale, che intraprende il delicato percorso verso il definitivo superamento del periodo emergenziale, celebra quest’anno la ricorrenza del 2 giugno nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese e della ricerca di nuove prospettive di sviluppo e modernizzazione” fa notare Mattarella.
Prova simbolica della ripartenza e’ il concerto nel cortile d’onore del Quirinale, riaperto per la prima volta dal 3 ottobre scorso, per accogliere gli ambasciatori. Distanziati e con mascherine d’ordinanza, gli ospiti siedono nuovamente tra le mura del Palazzo per ascoltare brani di compositori europei dedicate all’Italia, mentre davanti al grande palco tricolore Roberto Bolle danza sulle note di Antonio Vivaldi.
Mattarella loda ogni cittadino che “con il proprio senso civico e il rispetto delle regole, ha dato il suo personale contributo alla lotta contro il virus”. In un ponte tra le generazioni, il Capo dello Stato rivolge in particolare il suo pensiero a “anziani e giovani, radici e futuro della Nazione, che hanno subito in modo rilevante, nei propri percorsi di vita, l’impatto della crisi”; “se ora possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, e’ soprattutto grazie alla ricchezza di risorse che il Paese ha saputo trovare o riscoprire e all’apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto”.