La manifestazione per la ricorrenza del 2 giugno è sempre stata la parata militare in via dei Fori Imperiali. Così la ricordiamo da ragazzini, da cadetti, da ufficiali effettivi e, da un po’ di tempo, da nonni e pensionati. A vederla quest’anno in tv così smilza e impoverita delle Frecce Tricolori, senza il bandierone sulla facciata del Colosseo e senza i reparti a cavallo e scoprire i corazzieri appiedati, pur perfetti col piede destro sollevato a 45 gradi, mi ha lasciato deluso e perplesso.
Personalmente avrei preferito l’annullamento della sfilata con poche parole persuasive del presidente Napolitano: “Care Italiane, cari Italiani, in considerazione del difficile momento economico e sociale che stiamo attraversando, ho convinto il Governo, le Forze Armate, a rinviare la consueta parata militare. Buona Festa della Repubblica, viva l’Italia!”. E questa notte, svegliatomi di soprassalto, mi sono trovato a dire: “I have a dream”. Nel sonno avevo immaginato così la parata del 2 giugno spostata a tempi migliori:
“Apre la sfilata il Presidente della Repubblica su Fiat-Mercedes scoperta, scortata dal reggimento corazzieri al completo su possenti cavalli che incedono al tempo regale della Marcia del Principe Eugenio. Ricevuti gli onori e atteso da tutte le autorità, prende posto in tribuna il nostro giovane Capo dello Stato. Alle 10.00 in punto ha inizio la sfilata con la fanfara dei bersaglieri, mai visti così numerosi che con i sinuosi cappelli piumati e le squillanti trombe passano di corsa sotto la tribuna d’onore. Si vede il Presidente visibilmente compiaciuto che sembra sussurrare alla Sig.ra Merkel, ospite d’onore: ‘voi questi non li avete!’. Al che l’interessata sembra sospirare con lieve voce gutturale: ‘Italien ora bene … ja perfekt … Italiani korrono kome bersaglieri … ja, ja uber alles’. Seguono con lo stesso tempo una massa di 432 giovani di ambo i sessi, su una fronte di dodici, suddivisi in tre blocchi di 144 ciascuno, in completo sportivo verde-bianco-rosso, a formare una grande bandiera italiana in movimento nel momento stesso in cui nel cielo la pattuglia acrobatica lascia la sua scia con i colori della nostra bandiera. Sullo sfondo di destra della via viene fatto scendere dalla sommità del Colosseo a cura di rocciatori della valle Aurina e del Belice un enorme bandierone. E tra migliaia e migliaia di bandierine anch’esse tricolori sventolate dal pubblico stipato sulle alte tribune, passano reparti e reparti, a piedi, a cavallo, su mezzi e mezzi … E tutti cantano i loro inni, granatieri, paracadutisti, alpini, cavalieri, artiglieri, … marinai, San Marco, incursori … avieri, elicotteristi … e poi carabinieri, polizia, guardia di finanza, vigili del fuoco … agenti di custodia con in mezzo i detenuti col dieci in condotta … crocerossine che al comando ‘sinistr!’ rivolgono suadenti sorrisi col loro passo ancheggiato … perfino una rappresentanza di tutti i sindacati sfila e canta: ‘Siii, siii, siii, viva, viva la meritocrazia!’ … Chiudiamo la sfilata noi pensionati settantenni che hanno indossato la divisa da cadetto dell’Accademia di Modena cinquant’anni fa, un po’ zoppicanti, qualcuno in carrozzella, ma sempre col sorriso di un allievo di vent’anni, assieme a quei fratelli che, da lassù, più in alto delle frecce tricolori ‘cantan l’inno della Gloria’”.
Scusate, forse è troppo… Mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo. Però Italiani festeggiamo! Siamo usciti dalla crisi, siamo in pareggio di bilancio, il PIL vola e lo Spread è sceso giù, sempre più giù … 120 sono i deputati, scelti dal popolo senza finanziamenti pubblici e 120 sono i senatori delle Regioni, che lavorano giorno e notte dal martedì al venerdì, devolvendo gli straordinari ai poveri; le Province sono state chiuse tutte. Gli Italiani lavorano (quasi) tutti di comune accordo al Nord, al Centro, al Sud. Extracomunitari senza lavoro sono impiegati in lavori socialmente utili come la salvaguardia e il controllo delle aree pubbliche; addirittura gli zingari di notte fanno le ronde anticrimine senza chiedere compensi in denaro ma solo il permesso di soggiorno! Ma sapete in che anno siamo? Siamo nel 2023!! E qui finisce il mio “dream”, un sogno in una notte di tarda primavera del 2013! Siamo quasi in estate … e allora? Allora, auguri a tutti di Buone Vacanze.
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