In questo nostro bistrattato paese non c’è tempo di annoiarsi, in quanto accadono fin troppi fatti sconcertanti. Tralascio la politica, che in tal campo è veramente imbattibile, per arrivare, sperando che sia veramente la volata finale, alla scabrosa ed indecente questione de “o comandante”, al secolo Francesco Schettino. La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per il disastro della nave Concordia, ove perirono 32 persone.
A questo punto sarei veramente curioso: cosa provano quei sapientoni intellettualoidi che nell’agosto del 2014 invitarono “o comandante” all’Università la Sapienza a tenere una Lectio nientemeno che “Sulla gestione del panico”. Di corbellerie se ne possono fare tante, ma giungere a tale scempio è oltraggioso innanzitutto per le vittime, poi per l’Ateneo e per il Paese tutto.
Sarebbe anche una gran bella cosa se provassero un po’ di vergogna anche i vertici militari che rimossero dall’incarico l’Ufficiale Del Falco, comandante della Capitaneria di porto e reo di essersi rivolto a Schettino con la frase “Salga a bordo, cazzo”, in quanto “l’eroico” comandante, contravvenendo a tutti le leggi della marineria, aveva pensato bene di mettersi subito in salvo, calandosi con una scialuppa ancora prima che tutti i passeggeri abbandonassero la nave.
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