Il problema di Internet e’ che la voce e l’opinione di ciascuno vengono sommerse nell’enorme flusso di informazioni che riceviamo ogni giorno. E puo’ accadere che notizie e iniziative anche importanti, come quelle che ruotano attorno a una popolazione colpita da un terremoto (al di la’ dell’evento in se’), passino inosservate. Per dare la giusta voce a chi non ha i mezzi per farsi sentire e’ allora nato un nuovo tipo di social network: si chiama The Voice, ed e’ stato pensato da Giovanni Villa. Anche se forse la cosa piu’ straordinaria e’ che Giovanni ha solo 12 anni.
A raccontare l’avventura di The Voice e’ il padre Gabriele, che fin da subito ha creduto nell’idea del figlio. ‘Giovanni e’ un ragazzino molto modesto – dice Gabriele – e leggermente autistico. Ma e’ bravissimo nel prendere codici informatici da internet e nel modificarli, e ha un grosso talento per la matematica. La sua idea e’ quella di dare voce a chiunque, in ogni parte del mondo, specialmente alle persone che si trovano in difficolta’. La situazione del terremoto di Modena e Reggio Emilia l’ha molto addolorato’, anche perche’ di recente la famiglia Villa si e’ traferita nella vicina Cremona per motivi di lavoro del padre. Qui, ‘toccando con mano’ le difficolta’ di comunicazione e di informazione della popolazione colpita, il piccolo Giovanni ha avuto ‘l’illuminazione: e’ sicuro che The Voice potra’ fornire loro un aiuto importante’.
Ma cos’e’ nella pratica, questo nuovo social network? C’e’ ancora del riserbo sul progetto, che dovrebbe essere online entro la fine del 2012, ma qualcosa si puo’ dire: ‘Con Facebook ha in comune la struttura – spiega Gabriele Villa – ciascuno avra’ un profilo e una pagina principale. I contenuti che si vedranno, pero’, sono molto differenti: ci sara’ un aggiornamento costante delle notizie, ma anche una grande possibilita’ di interazione tra utenti su tutti questi aggiornamenti. Ci sara’ poi grande spazio per i giornalisti, che potranno lasciare la loro ‘traccia’, in quello che vuole essere una sorta di giornalismo partecipativo. In piu’, il nostro social network potra’ dare loro lo spazio per pubblicare cose che altrove non possono riportare: un vero spazio di democrazia dell’informazione. In pratica chiunque, anche se non ha mezzi, potra’ far sentire la sua voce’.
Secondo quanto riporta il padre, per The Voice c’e’ gia’ grande attesa: ‘Nella scuola di Giovanni 500 famiglie aspettano questa cosa come una manna. Si e’ creata un’aspettativa incredibile, tanti ragazzi vengono continuamente a casa nostra per provarlo’. A gestire il tutto, con il supporto di un programmatore esperto, ci sono solo Giovanni e Giulia, la sua sorella 18enne. ‘Non vogliono farsi pubblicita’, vogliono semplicemente che la gente si appropri di questo strumento’. Nel frattempo il padre, piu’ pragmatico, ha fatto registrare il dominio internet, e sta depositando i brevetti relativi al codice del programma sia in Italia sia negli Stati Uniti. ‘Stiamo facendo tutto da soli: vogliamo un prodotto di estrema qualita’ e di grande eleganza’. E a chi pensa gia’ all’intenzione di fare soldi con un’iniziativa del genere, non ha considerato il candore di un ragazzo di 12 anni. ‘L’obiettivo – conclude il padre – e’ fare arrivare gli eventuali fondi alle stesse popolazioni colpite dal terremoto. Giovanni e’ tremendamente eccitato all’idea: io, invece, non dormo da 7 mesi per tutto il lavoro che c’e’ da fare…’.
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