Salvare il Pd e’ ancora possibile, “faccio un appello ai dirigenti: bloccate le macchine della divisione. Non andatevene, venite. Partecipate. Le porte sono aperte, nessuno caccia nessuno, torniamo a parlare di Italia”. Lo dice Matteo Renzi in un’intervista in apertura del Corriere della Sera in cui sottolinea che non accettera’ “ricatti”, che il congresso va fatto, come chiesto dalla minoranza, e che sui tempi “c’e’ lo statuto”. “Io voglio evitare qualsiasi scissione”, afferma l’ex presidente del Consiglio.
“Se la minoranza mi dice: o congresso o scissione, io dico congresso. Ma se dopo che ho detto congresso loro dicono ‘comunque scissione’, il dubbio e’ che si voglia comunque rompere. Che tutto sia un pretesto. Toglieremo tutti i pretesti, tutti gli alibi. Vogliono una fase programmatica durante il congresso? Bene. Ci stiamo”.
“In America c’e’ Trump, l’Europa rischia di sgretolarsi se vince la Le Pen, i grillini sono alti nei sondaggi nonostante gli imbarazzanti risultati di Roma, Berlusconi e Salvini sono pronti a riprendersi la scena. Domando: chi ci va dai militanti della Festa dell’Unita’ a spiegare perche’ si deve rompere il Pd?”, si chiede. Sui tempi del congresso Renzi sottolinea che non e’ lui a decidere: “C’e’ uno statuto. Ci sono delle regole”. Il Pd, rimarca, “non e’ un partito personale, ma essere un partito democratico significa accettare anche il dibattito. Il confronto. La democrazia interna. La minoranza deve sentirsi a casa. Ma sentirsi a casa non significa che o si fa come dicono loro o se ne vanno”.
Quanto al voto, dice, “non saro’ io a decidere la data, non sono piu’ il presidente del Consiglio, decidera’ il presidente della Repubblica, sulla base della situazione politica”. E Gentiloni “merita il nostro sostegno sempre, non ‘provvedimento per provvedimento’ come sosteneva qualcuno fino a qualche giorno fa”. Renzi risponde anche a una domanda sulla notizia del padre indagato per traffico di influenze nell’inchiesta Consip esprimendo “fiducia totale nella magistratura”. “Guai a chi fa polemica, gli inquirenti hanno il dovere di verificare tutto”.
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