“L’approvazione in Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento delle relatrici di maggioranza della legge di Stabilità Chiavaroli e Zanoni rappresenta un risultato il cui significato va ben oltre il pur positivo recupero di risorse per le politiche verso gli italiani all’estero”. Così in un comunicato congiunto i deputati eletti all’estero del Partito Democratico.
“Con il finanziamento aggiuntivo di 5 milioni rispetto alle somme inizialmente previste – sottolineano Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi -, si superano le dotazioni del 2015 per i corsi di lingua e cultura e per gli assegni agli istituti di cultura, si reintegrano i fondi per il funzionamento degli organismi di rappresentanza, si riequilibrano quelli per la stampa italiana all’estero e per le agenzie che lavorano per le nostre comunità, si prevede uno stanziamento specifico per la realizzazione a distanza di corsi di formazione”.
“Di questo risultato va dato atto certamente alle relatrici, ai colleghi senatori eletti all’estero, che al solito hanno manifestato un impegno alacre e produttivo, al Presidente della Commissione Bilancio Tonini, ai rappresentanti del Governo che hanno avallato queste giuste soluzioni. Soprattutto, ne va dato atto in prima persona al Presidente Renzi, che nella riunione di presentazione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, ha fatto propria la richiesta da noi avanzata di un intervento riequilibratore a favore degli italiani all’estero, facendo seguire i fatti alle parole”.
“Si tratta, si diceva, non di un semplice recupero di fondi, ma di un atto politico di notevole significato. Questa legge di stabilità e costruita su due obiettivi: il rilancio della crescita e dell’occupazione e la diminuzione del peso fiscale sui cittadini. Per finanziare le politiche volte al raggiungimento di questi scopi non c’era altro rimedio che limitare la spesa ministeriale, di fatto diminuita sensibilmente. In un contesto di spesa pubblica decrescente avere mantenuto intatto il livello delle risorse per gli italiani all’estero, averlo anzi addirittura migliorato, rappresenta una scelta politica precisa la cui portata dovrebbe essere evidente per tutti gli osservatori leali e non prevenuti”.
“Dal 2008 – concludono i deputati Pd eletti oltre confine -, vale a dire da quando è iniziato il processo di risanamento finanziario, sia pure con incidenza diversa, si è assistito anno per anno ad una ininterrotta caduta degli investimenti per le politiche migratorie. Con questa legge di stabilità, non appena avrà concluso il suo iter parlamentare, accadrà il contrario. Si tratta di un’inversione di tendenza che traduce da un lato la considerazione che questo Governo sta manifestando per gli italiani all’estero, dall’altro la decisione di ricollocare attivamente e autorevolmente l’Italia nel mondo, utilizzando anche la grande leva delle nostre comunità”.
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