‘Obama contro Obama’. Il principale avversario del presidente americano, che si appresta ad affrontare il primo dibattito tv col rivale Mitt Romney, non e’ il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ma lui stesso. E’ quanto da giorni si sente dire nell’entourage presidenziale, con Obama ‘rinchiuso’ in ritiro ad Hunderson, in Nevada, per una tre giorni di training in cui si esercitera’ con John Kerry nei panni dell’ex governatore del Massachusetts. Insieme a loro ci sono anche uno dei maggiori responsabili della campagna di Obama, David Axelrod, l’ex direttore della comunicazione della Casa Bianca, Anita Dunn, e il guru democratico in fatto di dibattiti, Ron Klein.
‘La sola cosa che puo’ danneggiare Obama e’ l’autocompiacimento e pensare di aver portato gia’ il risultato a casa’, spiega uno dei responsabili dello staff elettorale del presidente, sottolineando come nonostante Obama sia un gran oratore e un ‘animale da dibattito’ rischi di essere penalizzato dal fatto che l’ultima sua sfida tv risale a quattro anni fa. A differenza dal suo avversario Romney, protagonista di piu’ di una ventina di duelli tv nel corso delle primarie repubblicane. Parlando a Las Vegas, proprio Obama ha fatto un po’ di pretattica: ‘Il governatore Romney e’ un ‘debater’ bravo. Io – s’e’ schermito il presidente – sono solo ok…’. Un’ostentazione di umilta’ inusuale, per un leader che spesso viene accusato di assumere un tono troppo professorale, che a stento riesce a nascondere il suo disprezzo verso l’avversario. Ma e’ l’effetto del lavaggio del cervello che tutti i suoi consulenti gli stanno facendo, pur di evitare ogni pericolo.
Un’altra minaccia che pende sulla testa di Obama e’ l’eccessiva attesa circa la sua performance: ‘Tantissimi americani – confida a Politico.com uno stretto collaboratore del presidente – si aspettano che Obama ‘uccida’ Romney, con uno dei suoi colpi da ko. Ma questo probabilmente non accadra’. E temiamo che in molti rimarranno delusi’.
Intanto, aspettando il dibattito di Denver, continuano a uscire nuovi sondaggi. L’ultimo, a cura del Washington Post-Abc News, conferma che la sfida rimane serratissima, con Obama al 49 e Romney al 47%. Tuttavia, si conferma un dato che al momento fa pendere i favori del pronostico per Barack: negli Stati in bilico, i famosi ‘battleground’ – in testa Florida, Ohio e Virginia – il presidente ha un vantaggio piu’ ampio, attestandosi al 52% rispetto a un magro 41% a favore di Romney. Inoltre, per il 63% degli elettori registrati, quelli che gia’ si sa che andranno a votare, il vincitore sara’ Obama, mentre solo il 31% prevede la sua sconfitta a favore di Romney.
Infine, malgrado il primo dibattito sia dedicato solo alla politica interna, lo sfidante alla Casa Bianca attacca il suo inquilino con un affondo sulla politica estera: con Obama, sostiene Romney sul Wall Street Journal, l’America, invece di guidare la politica internazionale, si e’ ridotta ‘alla merce’ degli eventi’ e rischia di ritrovarsi ‘nel vortice della crisi mediorientale’. Se io saro’ eletto, promette Romney, ‘restaurero’ l’influenza dell’America nel mondo, rafforzando la nostra economia, le nostre forze armate e i nostri valori’.
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