"Nel nostro Paese vi è una circolazione intensissima di banconote da 500 euro nettamente sovradimensionata rispetto ai volumi distribuiti dagli istituti di credito. Si assiste così a rilevanti depositi di queste banconote di grosso taglio nelle banche. Dato che identifica l’Italia come un’area che attrae questo tipo di cartamoneta". Lo afferma in una intervista a Repubblica Nello Rossi, procuratore aggiunto di Roma che coordina il pool di pubblici ministeri che si occupano del contrasto alla criminalità economica e finanziaria.
"Evidentemente – continua – vi sono stati massicci fenomeni di accaparramento e tesaurizzazione delle banconote che non possono avere una giustificazione fisiologica e molecolare, ma appaiono finalizzati al compimento di transazioni illecite", "bisogna salire di scala e ricordare le potenzialità del contante in tutta una serie di operazioni proprie dell’economia criminale: la movimentazione illecita di capitali da e verso l’estero, il riciclaggio dei proventi di traffici illeciti e ora anche l’autoriciclaggio, di recente sanzionato penalmente. Non solo: il contante di grossa taglia rimane moneta di elezione per il pagamento di compensi corruttivi. E’ vero che ormai le tangenti hanno assunto forme sofisticate (caparre incredibilmente perdute, pagamenti per consulenze fittizie, vendita di immobili a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, etc ) ma la mazzetta nelle mutande rimane un evergreen. E anche pagamenti ben più cospicui possono essere più agevolmente occultati e veicolati facendo ricorso ai grossi tagli".
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