“Oggi sono intervenuta nell’Aula di Montecitorio per dichiarazioni di voto favorevole sulla ‘relazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo’. Dopo aver illustrato il fenomeno della contraffazione ed aver evidenziato il danno che ne deriva, ricordando che ‘contraffare fa rima con malaffare’, ho espresso la convinzione del mio Gruppo parlamentare circa l’importanza ‘di tenere ferma la sanzione penale e di adeguarla alle necessità del tempo presente. Pertanto – ho aggiunto – le soluzioni proposte nella relazione sono pienamente condivisibili’. In seguito ho sottolineato ‘l’aspetto internazionale che ha assunto la contraffazione’, ho richiamato la necessità di ‘una sempre maggiore armonizzazione dei sistemi di controllo in prospettiva sovranazionale ed internazionale attuando un raccordo tra le legislazioni, anche nei meccanismi di concreta implementazione del diritto, favorendo procedure efficaci ed incrementando gli strumenti internazionali a disposizione con una reale effettività degli stessi’”. Così Fucsia Nissoli, deputata eletta nella ripartizione estera Nord e Centro America.
"Oggi il diritto penale si trova sempre più sollecitato dalla necessità di una sempre maggiore tutela dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale anche a livello internazionale, ma si trova di fronte a dei limiti oggettivi ed è per questa ragione che mi preme richiamare quanto già affermato nella mozione sul Made in Italy a mia prima firma, e approvata da quest’Aula, circa la necessità di istituire all’estero, come già era stato avviato in forma sperimentale, gli IPR Desk (Intellectual Property Rights desk) presso le nostre Ambasciate, di modo che si possa perseguire direttamente in sede estera, e in accordo con gli strumenti legislativi a disposizione, la produzione e la commercializzazione dei prodotti Made in Italy contraffatti, che ledono anche la nostra immagine all’estero".
Infine, ho rilevato come "l’uso delle ultime tecnologie informatiche possa darci una mano nel senso di assicurare una tracciabilità certa del prodotto italiano di qualità e facilitare di conseguenza la lotta alla contraffazione, alla pirateria, all’italian sounding, dando anche strumenti adeguati di scelta ai consumatori secondo principi chiari di consumo critico. Del resto l’uso delle nuove tecnologie informatiche legate alla tracciabilità completa del prodotto renderebbe meno conveniente e più complessa la contraffazione stessa. Dobbiamo agire in tal senso lo dobbiamo al buon nome del nostro Paese, alla nostra economia, ai lavoratori onesti ed ai consumatori".
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