Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, intervenendo questa mattina ad Agorà Estate su Rai 3, ha parlato, tra l’altro, del futuro del Colosseo: “E’ naturale che su un tema del genere ci sia dibattito, perfino molti archeologi sono in disaccordo tra loro". "La copertura del Colosseo non c’entra niente con la manutenzione ordinaria di Roma, si tratta di una norma pensata apposta per grandi interventi che abbiano la capacità di attrarre flussi turistici. Infatti si tratta di 12 grandi interventi, tra cui quello del Colosseo. Nessuno porterà le partite di calcio o i concerti Rock al Colosseo, ma solo spettacoli di altissima qualità che solo dai ricavi dei diritti televisivi potranno avere un ritorno enorme".
"Questa mattina e’ stata votata all’unanimita’ una risoluzione delle commissioni Cultura ed Esteri, per sollecitare la comunita’ internazionale a intervenire laddove i beni culturali siano in pericolo. Monumenti e siti archeologici vengono distrutti perche’ simbolo di una cultura diversa, oltre al traffico di reperti trafugati che finisce per alimentare il terrorismo internazionale. Abbiamo parlato di caschi blu della Cultura, perche’ e’ necessario intervenire subito".
Per Franceschini, inoltre, “iniziative come quella verificatasi a Pompei – organizzata da sole due sigle sindacali – fanno un danno al Paese e un danno al sindacato, perche’ questo non e’ il modo di tutelare il diritto dei lavoratori. Lasciare i turisti in fila, e far fare al proprio Paese una pessima figura, con immagini indecorose, credo sia autolesionismo". Dunque, sindacato unitario? “È una scelta che i sindacati devono prendere autonomamente, se andare verso una maggiore unita’ e, ritengo io, una maggior forza, oppure verso una stagione ancora di frammentazione”.
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