Il MAIE – MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL’ESTERO in una lettera firmata dal suo Presidente Ricardo Merlo, dal Sen. Claudio Zin e dall’on. Mario Borghese, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio per rappresentare le preoccupazione di tantissimi cittadini italiani all’estero che, dopo gli efferati attentati di Parigi, si sentono minacciati dalla sfida terroristica lanciata dall’Isis.
In particolare nella lettera al Premier il MAIE chiede innanzitutto di inserire: “Nel piano di misure d’urgenza che il Suo Governo sta predisponendo interventi di tutela alle nostre sedi diplomatiche e consolari all’estero: soprattutto in considerazione che alcuni Consolati, collocati in città con una forte presenza di italiani, spesso sono nella situazione di ricevere centinaia di utenti al giorno e potrebbero rappresentare un obiettivo sensibile.”
Inoltre, viene chiesta una pausa di riflessione sulla riforma della legge sulla cittadinanza. I motivi li ha spiegati il Presidente Merlo: “Gli intensi flussi migratori, in questo delicato momento storico, ci pongono di fronte ad una serie di problematiche che non hanno niente a che vedere con quelle della vecchia emigrazione, quella conosciuta dai nostri genitori e dai nostri nonni. Dobbiamo fermarci a riflettere sul fatto che emigrare oggi non ha lo stesso significato di cento anni fa”.
Il sen. Zin ha aggiunto: “L’accoglienza di chi è in fuga dalla guerra e dalla fame è un dovere civico e morale per ciascuno. Ma la classe politica ha il dovere di valutare innanzitutto la sicurezza nazionale”.
L’on. Borghese ha poi concluso: “Come cristiano cattolico sono in prima linea nell’assistenza ai rifugiati. E come figlio di un emigrato comprendo quanta sofferenza vivano le famiglie degli odierni migranti. Ma credo che sia necessario riflettere per valutare gli sviluppi di questo difficile scenario mondiale”.
LA LETTERA DEL MAIE A RENZI
Signor Presidente del Consiglio,
Le scriviamo in qualità di parlamentari eletti all’estero del MAIE – MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL’ESTERO, presente nei due rami del Parlamento dal 2008, che rappresenta milioni di cittadini residenti fuori dai confini nazionali – italiani e al tempo stesso europei – che sono stati fortemente colpiti dal clima di terrore scatenato dai recenti fatti di Parigi.
Nel piano di misure d’urgenza che il Suo Governo sta predisponendo per far fronte la sfida lanciata dall’Is, il MAIE ritiene che sarebbe necessario inserire degli interventi di tutela delle nostre sedi diplomatiche e consolari all’estero: soprattutto in considerazione che alcuni Consolati, collocati in città con una forte presenza di italiani, spesso sono nella situazione di ricevere centinaia di utenti al giorno e potrebbero rappresentare un obiettivo sensibile per i terroristi.
Le chiediamo, pertanto, di promuovere tutte le misure utili a garantire la sicurezza delle sedi diplomatiche, che si individueranno come “a rischio”, quella personale dei dipendenti che vi lavorano e degli utenti dei servizi consolari; nel farlo siamo certi che il Governo italiano potrà contare sulla collaborazione dei governi locali con i quali coordinare azioni a tutela delle cose e delle persone delle nostre sedi diplomatiche.
Inoltre, ci preme sottoporLe un’ulteriore riflessione che attiene al carattere di straordinarietà della situazione che stiamo vivendo.
Quanto è successo a Parigi, quanto accade ormai da troppo tempo in Europa e quanto potrebbe accadere in futuro, rappresenta qualcosa di straordinario che richiede l’assunzione di misure straordinarie e contemporaneamente, a nostro parere, una revisione urgente dell’ agenda politica di Governo.
Il mondo è cambiato e le categorie – le parole – che in passato aiutavano a spiegare e capire alcuni fenomeni, oggi sono desuete e non servono più.
Ci riferiamo, in particolare, Signor Presidente del Consiglio, ai flussi migratori delle migliaia di persone che interessano i Paesi europei e in particolare l’Italia in questo periodo; un fenomeno che ha determinato un’accelerazione, per noi incomprensibile, di revisione della legge sulla cittadinanza a favore di uno ius soli temperato.
L’immigrazione attuale non ha niente che vedere con l’emigrazione italiana della fine del XIX secolo e dei due dopoguerra, della quale sono stati protagonisti i nostri padri e nonni.
Senza alcuna animosità né voglia di polemica, inopportuna in una circostanza straordinaria come questa, il MAIE chiede al Suo Governo maggiore attenzione, organizzazione ed efficacia delle procedure di controllo del processo d’ immigrazione in Italia, manifestando al contempo perplessità sull’opportunità di procedere ad una riforma della legge di cittadinanza a favore dell’ introduzione di uno ius soli temperato.
A nome del MAIE – e dei cittadini italiani che questo movimento politico rappresenta in tutto il mondo – siamo a chiederLe una pausa di riflessione sulla riforma della legge di cittadinanza: in questo momento storico, crediamo che sia la miglior misura che il Governo possa adottare.
Restando a Sua disposizione, cogliamo l’occasione per presentarLe i sensi della nostra più alta stima
On. Ricardo Merlo
Sen. Claudio Zin
On. Mario Borghese
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