Andrea Zappacosta, presidente del movimento giovanile Azzurra Libertà, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. I giovani di Forza Italia dicono addio a Silvio Berlusconi. Il Movimento giovanile "Azzurra Libertà", formato da circa 3 mila ragazzi tra i 18 e i 28 anni, nei giorni scorsi ha annunciato la separazione dalle linee di Forza Italia.
“Noi eravamo gli animatori degli eventi di Forza Italia e riempivamo le sale di FI – ha affermato Zappacosta -. Noi eravamo il contenitore del rinnovamento, penso sia un danno enorme per Forza Italia il nostro addio. E’ tutta una cosa di facciata il tema del rinnovamento nel partito. C’è una diversità tra quello che Berlusconi dice in pubblico e quello che effettivamente fa in privato. Davanti alle telecamere afferma che vuole rinnovare il partito, invece c’è maggiore attenzione alle sue rendite di posizione e a quelle dei suoi dirigenti, piuttosto che a un sano sviluppo del partito. Ci siamo resi conto che era totalmente inutile continuare a far spendere ai nostri giovani energie e denaro. FI è un partito totalmente fondato sugli interessi privati di Berlusconi. Noi siamo dei ragazzi che si erano avvicinati ad un leader che rappresentava un certo modello di società. Noi sposavamo la sua causa quando diceva che ce l’avevano tutti con lui: la Magistratura, i comunisti, ecc…. Poi, stando a stretto contatto con lui, ci siamo resi conto che ciò che raccontavano all’esterno era tutto vero”.
“FI è il peggior posto in cui un giovane possa esprimere la propria attività politica – ha aggiunto Zappacosta -, perché dei giovani non frega niente a nessuno, gli interessa solo il mantenimento dello status quo. Quando hanno capito che noi facevamo sul serio, qualcosa è andato storto e gli siamo diventati antipatici. Un’altra delle motivazioni che ci hanno portato a lasciare FI è che non vogliamo un centrodestra a trazione leghista lepenista. Ormai Fi è al traino della Lega. Noi vogliamo un progetto alternativo che sia fuori da estremismi di destra e di sinistra. Sogniamo un centrodestra moderato. Noi abbiamo già preso una posizione su Marchini. A Roma il nostro sostegno va sicuramente a questo progetto, che avevamo sposato fin da quando stavamo in Forza Italia. Berlusconi inizialmente aveva indicato Marchini, poi forse è stato tirato per la giacchetta da altre anime di FI e ha cambiato idea. Riteniamo che un esperimento civico che cerchi di coinvolgere le migliori forza politiche e che si basi sulla concretezza, sia il più adatto a Roma. Noi siamo stati fedelissimi a Berlusconi, ma quando gli ponevamo le nostre problematiche lui non ci ha mai ascoltato. Siamo giovani emergenti, differenti dai vari Alfano e Fitto che dovevano qualcosa a Berlusconi, noi invece non gli dobbiamo niente, semmai è lui che deve qualcosa a noi. Non abbiamo mai chiesto nulla. Volevamo davvero rilanciare FI, il problema è che molti preferiscono una Fi al 4-5% ma che garantisca poltrone ai soliti noti”.
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