“Il messaggio di Gerardo Petta che ieri ha violentemente occupato alcuni nostri telefoni e disturbato molto il nostro lavoro, dimostra che siamo di fronte a un tecnico della politica che vede nella composizione di una lista di candidati la “massima espressione” del nostro ruolo. Non è così, noi viviamo queste elezioni con grande responsabilità verso i nostri elettori a differenza del dimissionario Petta, e diciamo con chiarezza che nè Stefania Rulfi nè Matteo Cerri, ma nemmeno gli altri coraggiosi e volenterosi candidati alla Camera e al Senato, sono dei “perfetti sconosciuti”. Sono tutti degli ottimi cittadini italiani all’estero, sono persone oneste, frequentano la comunità come tutti noi, magari non hanno avuto ad oggi un profilo “visibile” ai professionisti della politica come il nostro (ex) coordinatore in Svizzera, Gerardo Petta”. A scrivere, in una nota inviata alla nostra redazione, è Ezio Fabiani, coordinatore di Forza Italia nel Regno Unito.
“Un professionista – prosegue – che devo dire nemmeno fa bene il suo lavoro, a parte commentare il “listino”, perché dimettendosi lascia vuoto il riferimento per gli elettori di Forza Italia in Svizzera, non lasciando nessun coordinamento perché non è stato in grado di costruire nulla. Io se mi dimettessi da coordinatore di Forza Italia in Regno Unito, avrei almeno 12 persone pronte e già in ruolo per sostituirmi, invece oggi in Svizzera non saprei nemmeno chi chiamare per organizzare un evento elettorale – Petta lavorava evidentemente solo alla sua candidatura, non al Partito, quindi le sue dimissioni scoprono solo una enorme voragine di vuoto assoluto, un vuoto creato da lui.
Perché effettivamente Petta dimostra solo vuoto e violenza verbale che non serve a nulla. Un enorme problema per i nostri candidati di Forza Italia che in Svizzera non hanno nessuno su cui appoggiarsi oggi. Spero di essere smentito e di scoprire una squadra enorme di militanti di Forza Italia in Svizzera, ma credo che resterò deluso.
Colgo l’occasione per due messaggi. Innanzitutto solidarietà al Senatore Pessina per la violenza verbale subita pubblicamente, perché non la merita. La composizione delle liste è un processo dove serve guardare i fatti: va avanti chi ha voti e struttura, rimane fuori chi non dà certezza assoluta sul risultato o chi non è rappresentativo di una realtà utile a rappresentare i nostri elettori, o chi non è preparato a questa difficile sfida data da sistema proporzionale secco, preferenze e un collegio elettorale immenso.
E’ ingiusto accusare un dirigente del nostro Partito solo perché qualcuno, spesso giustamente, rimane escluso da una logica che porta avanti i nomi ritenuti più vincenti di altri, oltre al fatto che le liste sono il risultato di complicati accordi tra le diverse anime della nostra parte politica.
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In seconda battuta, riguardo al mio territorio: Londra ha quasi 300.000 italiani residenti nel suo contesto urbano, mentre il Regno Unito si avvicina a 350.000, e questi solo quelli iscritti AIRE. E’ più che normale che ci siano ben due candidati, Cerri e Rulfi, uno alla Camera e uno al Senato, in una realtà così importante, ed entrambi sono espressione del partito di Forza Italia e del suo coordinamento sul territorio.
La lista composta insieme agli alleati ha fatto sì che ogni partito potesse mettere candidati di diverse località, e per la Svizzera ci sono mi sembra diversi candidati che Petta avrebbe dovuto supportare in ogni caso in quanto nostri alleati, e avrebbe dovuto supportare i candidati di Forza Italia in lista provenienti da altre parti d’Europa, giocando di squadra e facendo il suo lavoro di dirigente del Partito”.
“Petta, è evidente, non lo ha capito o non lo sa, e per questo si è dimesso, forse non si sentiva più all’altezza. Io continuerò – assicura Fabiani in conclusione – a lavorare a questa campagna elettorale dimenticandomi di questo episodio, per dare a Londra una rappresentanza parlamentare con Stefania Rulfi al Senato e Matteo Cerri alla Camera. Inoltre aiuterò il partito nei consensi, così altri candidati Forzisti della nostra lista potranno avere l’onore di entrare in Parlamento. Ritengo questo il mio ruolo, e so che gli altri coordinatori di Forza Italia in Europa stanno tutti dando il massimo per vincere queste elezioni e mandare a casa il PD, ma soprattutto per superare il nostro vero e pericoloso avversario, il Movimento 5 Stelle”.