Lui si chiama Dante Liporace, è calabrese ed è lo chef della Casa Rosada a Buenos Aires. Intervistato dal quotidiano “L’Italiano” di Buenos Aires, il nostro connazionale ha raccontato l’inizio della sua avventura: “Qualche tempo fa venni convocato dal presidente Mauricio Macri, mi chiamarono tra l’altro anche per valutare lo stato delle cucine della sede del presidente. Tutto era in realtà sporco e deteriorato…, un po’ come il Paese in quel momento“.
Sui criteri sulla base dei quali prepara i propri piatti quando alla Casa Rosada arriva qualche ospite Vip, Liporace sottolinea di verificare accuratamente “le tradizioni” dell’invitato. E ricorda che durante un pranzo qualche mese fa con Barack Obama “studiai ogni dettaglio per preparare un menu consono ai gusti e alle necessità” del capo della Casa Bianca.
39 anni, Dante porta la tradizione gastronomica calabrese nella cucina del palazzo del governo argentino. “I miei piatti hanno un’ispirazione italiana, come la scelta dei prodotti, la cura e la provenienza. Credo che tutta la cucina argentina senta la presenza dell’italianità. Ci manca però riscoprire l’alta cucina italiana amalgamata a quella argentina, le contaminazioni più attuali”, precisa lo chef, il quale risponde senza esitare su quale sia il suo piatto preferito: “gli spaghetti con un buon ragù”, che però, sottolinea, “è un piatto molto difficile da trovare in Argentina. Direi quasi impossibile”.
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