Roma, 22 febbraio. Alla Conferenza sul Venezuela organizzata nella sede della stampa estera sono intervenuti l’on. Lester Toledo, avvocato, politico, vicinissimo a Leopoldo Lopez, leader dell’opposizione venezuelana, l’on. Fabio Porta, deputato Pd eletto nella circoscrizione estero dell’America Meridionale e il Senatore Luis Orellana, originario di Caracas.
La grave situazione economica del Venezuela è accompagnata da una dittatura formale del presidente Nicolas Maduro, succeduto a Chavez nel 2013. Le riforme economiche adottate dal governo non sono riuscite a contenere la crisi economica del Paese, caratterizzata dalla caduta dei prezzi del petrolio e da una grave inflazione. Il 72% della popolazione vive in povertà e non riesce a mangiare tre pasti completi al giorno.
La repubblica federale del Venezuela ha assunto i tratti tipici dei regimi populisti latino americani, con riforme economiche di stampo socialista su modello cubano. Non si può parlare di democrazia in un paese in cui non si svolgono elezioni, in cui la violazione dei diritti umani è all’ordine del giorno, in cui deputati dei partiti dell’opposizione vengono arrestati con l’accusa di terrorismo o associazione a delinquere, in un paese in cui il parlamento non ha più potere legislativo.
L’on. Lester Toledo è il dirigente Nazionale di “Voluntad Popular”, partito del leader dell’opposizione, Leopoldo Lopez, prigioniero del regime di Maduro da circa tre anni. Ha raccontato la sua vicenda, quella della sua famiglia e quella di oltre cento prigionieri politici.
Toledo è accusato di terrorismo e associazione a delinquere, questo perché ha portato avanti un’inchiesta contro la corruzione. Toledo chiede a nome di tutti i venezuelani di andare alle urne, sbloccare gli aiuti umanitari, liberare tutti i prigionieri politici, rispettare le immunità parlamentari, di approvare la Carta Democratica (OAS) e maggiore pressione internazionale affinché si possa dirimere il conflitto politico.
L’Italia è un paese amico del Venezuela e Toledo ringrazia il governo e il parlamento italiano per la solidarietà dimostrata. Ma nel concreto cosa ha fatto l’Italia per aiutare i venezuelani e la comunità italiana in Venezuela?
L’on. Fabio Porta ha confermato che il governo italiano è in contatto con il governo venezuelano, con il quale intrattiene un dialogo diplomatico, si cerca di evitare caos mediatico attorno a questa vicenda, per poter continuare a dialogare con il Venezuela.
In questo si è impegnato anche il Vaticano, e l’ordine dei Gesuiti, che vede a capo di questa battaglia il venezuelano padre Sosa. Nonostante questo, il deputato del Pd spiega la necessità di un maggiore protagonismo italiano in questa vicenda, poiché “il Venezuela è parte della storia, della vita e della politica italiana. È uno dei paesi con il più alto tasso di presenza italiana nel mondo, un paese che sentiamo consanguineo, che non possiamo lasciare lontano”.
Il deputato ha sostenuto mozioni riguardanti il Venezuela, in Parlamento, votate favorevolmente da tutti i partiti eccetto il Movimento 5 Stelle, che ha deciso di non aderire a questo sforzo politico ed economico. Aggiunge: “Non si può guardare questo contrasto come una disputa tra destra e sinistra, tra rivoluzionari e reazionari. Siamo di fronte ad un paese che vive la più grande crisi economica e umanitaria della sua storia“.
Porta, rispondendo a una domanda di ItaliaChiamaItalia, ha sottolineato di essere riuscito, insieme all’aiuto di altri parlamentari, a risolvere la questione delle pensioni che gli italiani in Venezuela non percepivano più, a causa della crisi economica. Inoltre sta chiedendo a gran voce al governo italiano di dare più potere ai consolati e all’ambasciata italiana e di creare dei fondi per poter aiutare la comunità italiana in difficoltà.
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