L’iniziativa di solidarietà targata USEI a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso agosto ha visto una partecipazione sentita e generosa anche da parte di chi, tra i nostri connazionali in Argentina, è più colpito dall’attuale crisi economica.
Eugenio Sangregorio, presidente dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani, nell’esprimere ancora una volta “totale vicinanza e massima solidarietà ai nostri fratelli italiani”, annuncia che si è conclusa ieri, 22 settembre, la raccolta di fondi, per un totale di oltre 20mila dollari.
“La maggior parte delle persone che hanno donato un contributo – spiega Sangregorio in una nota – sono italiani che abitano in Argentina da diversi anni e hanno sentito come propria la sfortuna dei cittadini delle regioni colpite”. Il presidente USEI è orgoglioso dell’italianità in terra argentina e della dimostrazione di solidarietà che sanno dare i suoi connazionali quando ce n’è bisogno.
Tra chi ha partecipato alla raccolta fondi, non manca comunque “quella parte di italiani di seconda o terza generazione, che hanno voluto fare la propria parte ed esprimere la loro concreta solidarietà”. “Tanti hanno donato con sacrificio, rinunciando magari a una parte dei propri risparmi, ma l’hanno fatto per i propri fratelli italiani. Questa é la nostra gente – evidenzia Sangregorio -, la gente di lavoro e di cuore che abita in queste meravigliose terre, tanti italiani che in Argentina e in Sud America sono risorti e cresciuti a base di lavoro e sudore, riuscendo a migliorare il proprio tenore di vita senza mai dimenticarsi delle loro origini”.
Tutta l’operazione è trasparente al massimo, con le donazioni e i conti pubblicati sulla pagina Facebook di Sangregorio. I nomi dei contribuenti verranno comunicati al Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires. “Con l’occasione, abbiamo mantenuto i dati delle persone che hanno voluto donare e che ci hanno contattato al nostro numero telefonico, per continuare con loro – conclude Sangregorio – un collegamento periodico, all’insegna dell’italianità in Argentina e in Sud America”.
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