Quando è stata approvata la legge sulla modifica elettorale relativa alla circoscrizione estero, molti hanno manifestato la loro indignazione. Di fatto è una legge che manca assolutamente di etica ed è evidentemente incostituzionale, perché prevede una disparità di trattamento inaccettabile: è eleggibile nella circoscrizione estero un cittadino non iscritto all’AIRE e quindi residente in Italia, ma non può candidarsi in Italia un cittadino iscritto all’AIRE che a sua volta non può presentarsi in una circoscrizione diversa da quella di appartenenza.
Non ci vuole una grande formazione giuridica per capire che questa legge è incostituzionale. Il PD però non guarda per il sottile. In fondo le prossime elezioni si faranno comunque con questa legge e anche se successivamente essa venisse dichiarata incostituzionale, ormai i giochi saranno fatti. Così è che ragionano i prepotenti e tale si è dimostrato senza ombra di dubbio il Partito Democratico insieme ai suoi alleati nei cinque anni di questa legislatura ormai conclusa.
Il MAIE si è opposto alla modifica, evidenziando lo stravolgimento dello spirito della Legge Tremaglia e ha dichiarato che non si sarebbe mai avvalso della possibilità di presentare candidati non iscritti all’AIRE.
L’iniziativa recente di Berlusconi di cui si parla sui giornali prospetta la candidatura di due famosi cantanti, Toto Cutugno e Albano, nella circoscrizione estero. L’impiego di personaggi famosi della canzone, dello sport ecc. quindi è con ogni probabilità lo scopo alla base di questa modifica legislativa. Si vuole essere in grado di attirare al voto in particolare gli oriundi, riducendo sensibilmente l’astensionismo e contendendo le preferenze ai candidati e ai partiti locali.
In fondo le elezioni del 2013 vinte dal PD sono state decise dai risultati elettorali della circoscrizione estero e si è trattato di una vera e propria manciata di voti. Lungi dal ringraziare coloro che hanno consentito la vittoria rosicata, il PD si è dedicato durante questi cinque anni a smantellare la rete diplomatica, rendendo l’ottenimento di un rilascio del passaporto spesso un miraggio.
Dopo la gestione fallimentare della rete diplomatica, il PD con questa modifica legislativa rende possibile l’utilizzo di personaggi famosi in grado presumibilmente di mantenere le posizioni elettorali delle ultime elezioni.
Il primo però a scendere in campo, sfruttando le nuove regole, è Silvio Berlusconi, che non vuole rischiare una nuova sconfitta elettorale sul filo di lana. È presto per dirlo, ma i veri protagonisti della campagna elettorale all’estero saranno probabilmente dei personaggi famosi.
Il MAIE non presenta personaggi famosi, ma esperti a tutto campo dei problemi degli iscritti AIRE. Conoscitori profondi della zona dove si candidano, delle sedi diplomatiche e delle loro carenze, che si avvalgono di coordinatori che prontamente li informano e li sostengono.
Il MAIE è padrone del territorio!
Il MAIE non ha bisogno di buttare fumo negli occhi ai suoi elettori perché si batte per loro, con interrogazioni parlamentari, manifestazioni nei pressi di ambasciate e consolati, visite sul posto, interventi vari nelle commissioni parlamentari, il controllo di fatto di moltissimi Com.it.es. ecc.
Siamo gli unici che si attivano per impedire che il diritto alla cittadinanza italiana venga vanificato all’estero, che protestano e che propongono soluzioni per i problemi che conosciamo benissimo, meglio di chiunque, personaggi famosi o meno che siano. E c’è poco da ridere! Il PD ha voluto scipparci il passaporto e non merita di essere preso in considerazione all’atto di esprimere il nostro voto alle prossime elezioni del 4 marzo.
E gli altri? Nessuno ha fatto niente per gli italiani iscritti all’AIRE.
Teniamoci stretto il MAIE allora e quando andremo a votare pensiamo a quanto è importante per ognuno di noi e per i nostri congiunti il passaporto italiano. Teniamoci stretto il MAIE, teniamoci stretto il passaporto!
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