La comunità venezuelana presente a Roma si riunirà sabato 29 aprile in piazza di Porta San Giovanni dalle 15 alle 19 per dire basta alla follia del governo Maduro. Venezuelani residenti a Roma scenderanno in piazza per spiegare la grave situazione che sta attraversando la nazione sudamericana.
“Sono ormai diversi anni che si denuncia continuamente la forte crisi venezuelana – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori, tra cui c’è anche Voluntad Popular -, tanti anni che si comunica la forte scarsità di beni e medicinali, la altissima inflazione della moneta e gravissimi problemi di criminalità e morti violente. Negli ultimi giorni la situazione si è esasperata e il bilancio dei morti è salito a 26 in tre settimane di proteste, l’ultimo un ragazzo di 23 anni, colpito da un colpo di pistola in testa”.
Chi si oppone al regime di Maduro chiede pochi ma importanti punti, che a noi sembrano sacrosanti. Si chiede fortemente l’apertura del canale umanitario, elezioni generali cioè elezioni presidenziali e regionali, la restituzione delle prerogative al Parlamento così come la liberazione di tutti i prigionieri politici.
“Attraverso conferenze, manifestazioni e colloqui – prosegue la nota degli organizzatori dell’evento di sabato, firmata da Isabella Olivieri, Voluntad Popular Roma Unidad – cerchiamo di far presente la realtà che i nostri connazionali stanno vivendo e anche tanti italiani che vivono in diverse città del Venezuela, così da colmare le lacune lasciate dai media, e collaboriamo a distanza affinché il Paese ripristini lo Stato di diritto ed il rispetto dei diritti umani e costituzionali”.
Nei giorni scorsi l’On. Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America e presidente dell’Intergruppo parlamentare Italia-Venezuela, si è fatto promotore alla Camera della conferenza della sezione italiana del “Programa de Ayuda Humanitaria para Venezuela” sul tema “Venezuela oggi: attivare la solidarietà in tempo di crisi”, un programma nato per inviare farmaci nel Paese sudamericano. Obiettivo della conferenza, ha spiegato Porta, quello di “rafforzare un principio: l’Italia è vicina al Venezuela” e non solo perché lì risiede una delle più numerose collettività italiane. “I nostri Paesi – ha aggiunto il deputato – sono storicamente vicini e devono esserlo ancora di più, ora che il Venezuela vive un momento di difficoltà economica, politica e istituzionale”. Una “situazione delicata che non ci lascia insensibili” soprattutto viste “le sollecitazioni dei connazionali e dei venezuelani che vivono qui in Italia”.
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