Continua la guerra in Venezuela, Paese del Sud America alle prese con una enorme crisi economica, politica e istituzionale. In Venezuela è piena dittatura, la democrazia è andata a farsi friggere da un pezzo, schiacciata dal governo Maduro.
Il popolo venezuelano continua a protestare, l’opposizione politica anche. Il regime si difende con la forza militare e spara ai manifestanti. Ma i venezuelani non si arrendono e continuano a marciare da oltre un mese per tutto il Paese. L’ultima trovata da utilizzare in battaglia? Le “cacatov”, vere e proprie bombe di escrementi. Le molotov ormai sono cose del passato.
Pare che le “cacatov” siano davvero efficaci. L’uso di questo particolare tipo di arma avrebbe destato non pochi problemi agli agenti, provocando vomito a numerosi esponenti delle forze di sicurezza. Su Facebook e Twitter, inoltre, sono circolate anche brevi istruzioni per la loro costruzione: un barattolo o una bottiglia, acqua, escrementi in abbondanza. Il governo venezuelano ha denunciato l’uso delle “cacatov” equiparandole ad armi biologiche. Siamo davvero alla follia.
Nel frattempo aumentano le vittime di questa guerra tutta venezuelana. Nelle scorse ore un altro giovane è morto durante gli scontri che stanno mettendo a ferro e fuoco la capitale del Venezuela, Caracas. Miguel Castillo, 26 anni, è morto così, per strada, in un giorno di maggio, per cercare di cambiare un Paese che sta scoppiando. Le vittime sono già una quarantina, oltre 800 i feriti. #SOSVenezuela.
Discussione su questo articolo