#SOSVenezuela, continua la crisi politica e istituzionale in Venezuela. Il Paese è ormai in piena guerra civile, le piazze e le strade ogni giorno piene di manifestanti che protestano contro la dittatura di Maduro. L’esercito continua a reprimere le proteste con la forza. La scorsa notte è stato ucciso l’ennesimo oppositore, nello stato di Vargas, sulla costa caraibica del Venezuela, dopo essere stato asfissiato dai gas lacrimogeni sparati dalle forze di sicurezza.
La nuova vittima della repressione della protesta antigovernativa, secondo quanto informa il deputato Jose’ Manuel Olivares, si chiamava Socrates Salgado, aveva 50 anni e ha sofferto “un arresto respiratorio a causa dei gas lacrimogeni”.
Da 73 giorni il Venezuela è nel caos più totale. Durante la notte scorsa si sono registrate varie manifestazioni a Vargas – principalmente nella localita’ di Guanape – per protestare contro la mancanza di cibo e il malfunzionamento della distribuzione di alimenti da parte del governo.
La guerriglia urbana va avanti a Caracas. Bombe molotov sono state lanciate contro la sede della Corte Suprema del Venezuela, durante una delle tante manifestazioni di protesta contro il governo di Nicolas Maduro. Immagini diffuse dal sito del quotidiano El Nacional hanno mostrato fiamme e fumo uscire dalla sede del palazzo. Secondo il quotidiano vi sono tre feriti.
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Decine di manifestanti sono entrati negli uffici, saccheggiandoli. Computer e altre apparecchiature elettroniche sono stati portati in strada e dati alle fiamme. Militari e agenti di polizia hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti, mentre i vigili del fuoco sono intervenuti per controllare l’incendio.
I manifestanti si sono diretti verso la sede della Corte Suprema dopo che questa ha dichiarato inammissibile la denuncia del procuratore generale Luisa Ortega Diaz contro il presidente Nicolas Maduro, che vuole convocare una assemblea costituente. Maduro vuole così placare le proteste in Venezuela, ma l’opposizione lo accusa di voler portare il paese verso la dittatura.
L’opposizione venezuelana, che detiene la maggioranza in Parlamento, chiede la partenza di Maduro e la convocazione di elezioni anticipate, e accusa la Corte suprema di favorire il presidente.
Intanto il generale Alexis Lopez Ramirez, segretario del Consiglio Nazionale di Difesa e del Consiglio di Stato venezuelani, si e’ dimesso dai suoi incarichi a causa della sua opposizione al progetto di riforma costituzionale lanciato dal governo di Nicolas Maduro. La notizia, che non e’ stata annunciata ufficialmente dal ministero della Difesa, circolava da ieri a Caracas ed e’ stata confermata su Twitter da Vladimir Villegas, uno dei piu’ noti e prestigiosi giornalisti del paese, tra l’altro fratello del ministro dell’Informazione, Ernesto Villegas. Il generale Lopez Ramirez, sottolinea Villegas, e’ stato responsabile della Casa Militare – la guardia armata del presidente – e comandante in capo dell’Esercito durante la presidenza di Hugo Chavez.
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