Continua la preoccupazione del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, per la situazione critica che vivono i nostri connazionali in Venezuela. L’on. Ricardo Merlo, presidente MAIE, ha dichiarato amareggiato: “Il paese è allo sbando. Manca di tutto. Ci arrivano notizie dai nostri connazionali ogni volta più drammatiche. Sono mesi che chiediamo al Governo italiano di intervenire in maniera urgente e straordinaria, almeno per venire incontro a quelle situazioni più difficili. Invece il silenzio è assordante”.
“Oltre a qualche iniziativa parlamentare che giace ancora in commissione, peraltro assolutamente insufficiente e che riguarda solo i pensionati, si parla oggi di un viaggio di alcuni parlamentari a Caracas ‘per verificare la situazione’. Verificare cosa? Cosa c’è da verificare che non sia già stato scritto e documentato dai media in questi mesi tormentati? Ma questi parlamentari le sentono le notizie alla tv, leggono i giornali, leggono le loro stesse mail?”.
Merlo prosegue: “Noi del MAIE riceviamo ogni giorno messaggi disperati dagli italo venezuelani. Prima della pausa estiva il MAIE ha lanciato un appello in Aula chiedendo al Governo e ai colleghi di mobilitarsi, di fare presto, di non dimenticare i nostri 150mila italo venezuelani. Non è successo niente. Ora, al ritorno delle vacanze, si muoverà qualcosa? Fino adesso non è stato così”.
La proposta MAIE, già esposta in interrogazioni e lettere al Premier Renzi, è quella di destinare fondi straordinari per affrontare l’emergenza Venezuela e mandare euro, quattrini sonanti, da distribuire direttamente, attraverso la nostra rete diplomatica, ai connazionali in necessità. “Questo sì sarebbe utile per aiutare gli italo venezuelani”, commenta il deputato, che ribadisce: “Mandare medicinali non serve, perché il presidente Maduro non li lascerà mai entrare (se lo facesse, sarebbe ammettere lo stato di emergenza sanitaria, cosa che non è nei piani del Governo Venezuelano). Dobbiamo fare arrivare nelle tasche dei nostri connazionali più bisognosi (e non solo pensionati) denaro contante, per consentire loro di accedere – è brutto dirlo, ma è la realtà – al mercato nero, dove ancora si possono reperire generi di prima necessità. E’ un dovere morale dell’Italia aiutare i nostri connazionali che vivono in Venezuela e che, anche volendo, in queste condizioni economiche, non possono andar via da quel paese”.
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