L’aula di palazzo Madama ha approvato la mozione a prima firma del presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, sulla crisi in Venezuela: i voti favorevoli sono stati 184. Respinta, invece la mozione del Movimento 5 stelle. Via libera anche all’ordine del giorno del Pd.
La mozione di maggioranza, in relazione alla profonda crisi economica, sociale e politica del Venezuela e alla proclamazione dello stato di emergenza, impegna il Governo italiano ad adottare ogni iniziativa internazionale per ottenere dal Governo venezuelano un atteggiamento costruttivo, per impegnarlo a ripristinare la separazione dei poteri e salvaguardare le attribuzioni degli organi costituzionali; per favorire un dialogo tra Governo, opposizione e società civile; per ottenere la liberazione dei prigionieri politici; impegna inoltre ad adottare ogni iniziativa per alleviare la crisi umanitaria del Paese; ad approvare un piano straordinario di assistenza ai connazionali residenti in Venezuela, anche attraverso un rafforzamento delle strutture consolari; a continuare a sostenere i legittimi interessi delle imprese italiane che operano in Venezuela e vantano crediti nei confronti del Governo.
SANGREGORIO (USEI) A ITALIACHIAMAITALIA, “NON FACCIAMO CADERE IL SILENZIO SUL VENEZUELA
L’ordine del giorno approvato impegna invece il Governo a valutare la possibilità di utilizzare strumenti di carattere risarcitorio a favore dei cittadini e delle società italiane che vantano crediti nei confronti del Governo e degli enti pubblici venezuelani.
“Nell’ambito della discussione della mozione sulla crisi che sta attraversando il Venezuela a prima firma del Presidente Casini e da me sottoscritta, è stato approvato l’Ordine del giorno a firma Sangalli, da me sottoscritto, che impegna il governo italiano a valorizzare e supportare le aziende italiane operanti nel territorio”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare. “Un segnale importante da parte del governo in un momento delicato per le nostre comunità in Venezuela, un gesto che conferma la volontà del Parlamento di mostrare vicinanza alla comunità italiana in terra venezuelana e di identificare i più adeguati strumenti di intervento al fine di rafforzare i legami con l’Italia”, conclude il senatore centrista.
ALFANO, “NON ABBANDONIAMO I NOSTRI CONNAZIONALI” “Abbiamo finalmente risolto il problema del tasso di calcolo del cambio per le integrazioni al minimo delle pensioni. Era un provvedimento di giustizia sostanziale e sono lieto che, seppur dopo qualche tempo, siamo riusciti ad attuarlo. Siamo così riusciti ad assicurare ai 3.780 connazionali percettori delle pensioni più colpite dall’inflazione un’integrazione al minimo pensionistico italiano, a partire da questo gennaio. E’ un risultato importante, ma non possiamo e non vogliamo fermarci qui, per cui siamo naturalmente pronti a valutare altre situazioni problematiche che dovessero riguardare i nostri pensionati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, intervenendo in aula al Senato sulla crisi in Venezuela.
“Intendiamo rafforzare le risorse finanziarie destinate all’assistenza della nostra collettività” in Venezuela, ha sottolineato il ministro. “Nell’anno da poco concluso, gli uffici consolari in Caracas e Maracaibo hanno complessivamente effettuato 954 interventi di assistenza. Vi posso assicurare che, in questo ambito, continueremo a mantenere alta l’attenzione”.
“La situazione in Venezuela ci preoccupa, anche per tutti i suoi riflessi sulla vita e sulla sicurezza della numerosa collettività italiana, circa 160 mila persone. Per far fronte alle sue esigenze, o a parte di esse, abbiamo fatto proposte concrete durante i numerosi incontri avuti con le autorità venezuelane”, “purtroppo ad oggi i nostri interlocutori hanno preferito ignorare la nostra mano tesa e la situazione degli italiani nel Paese è costantemente monitorata da tutte le nostre strutture operative sia in loco che a Roma”.
Alfano ha ricordato, durante il suo intervento, che il Venezuela “è un paese tanto distante dall’Italia quanto vicino a noi per la sua storia e per i tanti italiani che vi risiedono”. E ha passato in rassegna alcuni ‘ numeri’, “dati – ha sottolineato – che fanno rabbrividire: 80 omicidi al giorno, il 20% dei bambini sottoalimentato, criminalità alle stelle e più di 100mila persone assassinate negli ultimi quattro anni. Questo è il Venezuela oggi”.
“La situazione in cui versa il Paese non può e non deve lasciarci indifferenti. E dobbiamo assumerci la responsabilità dei connazionali che si appellano al loro paese d’origine”, ha concluso Alfano.
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