“Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l’anno 2018, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”. Un titolo chilometrico, è vero, ma su questo si è espressa oggi la commissione Esteri della Camera, che ha approvato a maggioranza la ripartizione dell’importo destinato “a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”, iscritto nell’ambito del programma “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale” della missione “L’Italia in Europa e nel mondo” dello Stato di previsione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Molto spesso dietro questi contenitori si nascondono protagonisti della politica nazionale, che attingono a fondi pubblici per mandare avanti le proprie creature.
La notizia è che le somme destinate a tali enti, tra cui l’Istituto Affari Internazionali, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, l’Aspen Institute Italia e il Forum per i Problemi della Pace e della Guerra, sono state fortemente decurtate, per un risparmio di ben 135.500 euro. Non sono pochi. Dove andranno questi soldi? Serviranno, udite udite, a rafforzare gli Istituti di cultura italiani nel mondo. Proprio così. Almeno, questa è l’intenzione del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano secondo quanto ha espresso egli stesso in commissione.
Meno soldi a enti privati e carrozzoni vari, più risorse alla lingua e alla cultura italiana nel mondo. Anche questo è il cambiamento. Un cambiamento, quello nei confronti degli italiani nel mondo, a cui l’esecutivo ha dato il via con la nomina di uno degli eletti all’estero, il Sen. Ricardo Merlo, a sottosegretario agli Esteri.
Proprio il senatore Merlo fin dal suo insediamento alla Farnesina ha mandato messaggi chiari: la musica è cambiata anche per quanto riguarda gli italiani nel mondo, il governo punterà su servizi consolari e riforma del voto estero, senza dimenticare temi come l’Imu e la diffusione della cultura italiana nel mondo. Concetti ripresi proprio nelle scorse ore dal ministero degli Esteri Moavero, apparso in totale sintonia con il presidente del MAIE.
Adesso il sottosegretario Di Stefano annuncia che i quattrini risparmiati andranno ai nostri Istituti di cultura. Perché la cultura è il nostro petrolio, una delle eccellenze del made in Italy. Va promossa e valorizzata. E questo governo sta dimostrando di volerlo fare.