Ettore Rosato, Pd, a proposito di scissione del Partito Democratico, intervistato dal Messaggero, dice: “Chi dovesse lasciare, farebbe un enorme favore a Grillo: i Cinquestelle avrebbero più possibilità di essere il primo partito, potrebbero andare al governo. Un danno per il Paese e per i cittadini”. “Tutto ciò che si può fare per evitare che qualcuno vada via dal partito, noi lo facciamo. E lo facciamo fino in fondo. Vorrei però ricordare che la prima cosa che abbiamo fatto per soddisfare un’esplicita richiesta della minoranza è stato lanciare il congresso. Ci era stato detto: ‘Congresso o scissione’. E Renzi ha deciso di farlo proprio per rispondere a questa esigenza”. “Da tre anni a questa parte la minoranza non ha voluto riconoscere la leadership conquistata da Renzi legittimamente alle primarie dei 2013. L’hanno additato come un usurpatore e trattato di conseguenza, innescando uno scontro che sta degenerando, che spinge a usare parole che mai avremmo voluto sentire nel nostro partito”.
In una intervista all’Unità Gianni Cuperlo, leader di Sinistra dem, osserva: “Ho spesso contestato alcune scelte di Renzi e ne ho apprezzate altre, ma ogni critica o proposta è stata liquidata come il tentativo di sabotare il conducente. Così si perde un partito”. La scissione si può ancora evitare? “Lo spero perché spezzare il progetto più ambizioso della sinistra italiana nell’ultimo quarto di secolo sarebbe una sconfitta di tutti. Di chi dovesse decidere di andare e di chi dovesse scegliere di rimanere. Come altri sto lavorando per evitare quello sbocco, ma chi sta al timone ha la responsabilità più alta e il dovere di fare ogni fatica per impedire una frattura dalle conseguenze profonde”.
Cosa dovrebbe fare Matteo Renzi? Bersani ha scritto: fermatevi. “Non credo che si tratti di allungare il calendario di una settimana. Siamo davanti a una divisione che investe il modo di concepire il partito, la sua funzione, il metodo di una direzione che non può risolversi in una navigazione solitaria. Il congresso l’ho chiesto il 5 dicembre ed ero tra i pochi. Sono passati più di due mesi ed è stato miope da parte di Renzi non trovare un percorso condiviso. Sono ore preziose per accordarci sul metodo migliore, perché i rischi sono evidenti”.
Michele Emiliano, governatore della Puglia, uno di quelli che vorrebbe candidarsi segretario Pd, scrive su Facebook: “Visto che Renzi non chiama nessuno per evitare la scissione adesso provo a chiamarlo io. Spero mi risponda e che si possa concordare in amicizia una soluzione che stia bene a tutti”. “Gli diro’ che con la conferenza programmatica e l’impegno a fare insieme la campagna elettorale delle amministrative si possono fare le primarie in armonia a fine settembre dando tempo a tutti di girare l’Italia tra i circoli Pd affamati di politica. Se Renzi mi dira’ si’ io non partecipero’ ad alcuna operazione di scissione”.
Graziano Delrio arrivando a Palazzo Chigi: “Il segretario ha fatto tutto quello che era possibile fare. Ora la responsabilità è dall’altra parte. Non ci sono più alibi”.
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