“Spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall’opinione che non dalla vera sostanza della cosa stessa”. (Lucio Anneo Seneca)
“Per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni”. (Honoré de Balzac)
“Il talento è l’audacia, lo spirito libero, le idee ampie”. (Anton Cechov)
“Uno ha un talento o non ce l’ha. Se hai un talento, ne sei responsabile. Ci puoi lavorare sopra”. (Henri Cartier-Bresson)
I NOMI DELL’ATTUALITA’
Telegraficamente vi dirò (quasi) tutto ciò che penso oggi dei personaggi che contano nel 2018. Ammetto che la sintesi, telegrafica, possa essere più utile di tanti discorsi, per la comunicazione. Una sintesi drastica è molto utile, ma a volte la rudezza dei giudizi induce a definizioni ingiuste: l’animo umano è complesso. Comunque raccolgo l’invito di alcuni lettori, che mi chiedono di esprimere in poche parole i miei giudizi sui personaggi di cui mi occupo abitualmente.
SALVINI, DI MAIO, CONTE
Matteo Salvini: ha coraggio, ma temo per lui. L’isolamento in politica è pericoloso, me lo diceva spesso Giacomo Mancini. Ha troppi nemici. Salvini e i migranti: è rude, ma poteva forse muoversi diversamente per scuotere le assurdità europee? Di Maio: mi piacerebbe avere un figlio (o un nipote) come lui. Senza telegrammi, un giorno ve lo spiego. Giuseppe Conte: un buon giurista che ha vinto la lotteria. Non avrà un futuro politico, ma le sue parcelle da legale saliranno alla grande.
SAVONA, BERLUSCONI, DELL’UTRI
Paolo Savona: grandissimo come uomo, ministro e professore, questa Italia non lo merita. Silvio Berlusconi: un genio nel bene e nel male, non é giusto che passi alla storia per le olgettine. Marcello Dell’Utri: un eccellente manager, perseguitato, di certo non è un mafioso. Ha una forza d’animo che gli invidio.
TRIA, RENZI, BOERI
Giovanni Tria: competente, indipendente. E tale resterà, per nostra fortuna. Matteo Renzi: un cazzaro che con le cazzate si è imposto e poi si è autodistrutto. Tito Boeri: gli piace apparire e fa casino, sembra smanioso di politica, anziché limitarsi rigorosamente al suo compito all’Inps.
SAVIANO, SGARBI, TRAVAGLIO
Roberto Saviano: arrogante, insopportabile. Cambio canale quando appare in tivu. Vittorio Sgarbi: talento, coraggio, immensa cultura. Con un altro carattere, poteva essere il leader naturale di una destra illuminata. Peccato! Marco Travaglio: qualità giornalistica superiore, montanelliana: non si può non seguirlo, anche se non si è d’accordo.
DULCIS IN FUNDO, D’AGOSTINO
Roberto D’Agostino: ha inventato la satira nel web. È il miglior cantore dell’Italietta di oggi. Prezioso per chi vorrà studiarla tra cento o duecento anni. Vogliamo andare avanti? Lo spazio è finito… Ma qualora lo vogliate chiedetemi!