Ricardo Merlo rientrerà nelle prossime ore in Argentina fresco di nomina governativa. Salirà in serata su un volo diretto a Buenos Aires, dalla sua famiglia, che lo aspetta a braccia aperte. Quando scenderà dall’aereo toccherà suolo argentino da sottosegretario agli Esteri per la prima volta.
Il senatore eletto all’estero, che ancora non si è ufficialmente insediato alla Farnesina, rientrerà la settimana prossima a Roma e tra mercoledì e giovedì dovrebbe tenersi al ministero degli Esteri la prima riunione di Merlo con il suo staff – che secondo quanto apprende Italiachiamaitalia.it è in via di formazione – per iniziare a lavorare per gli italiani nel mondo.
Le prime settimane serviranno al sottosegretario e ai suoi per capire prima di tutto come funziona la macchina burocratica del ministero. Bisognerà studiare i meccanismi interni, individuare le risorse, scegliere le priorità. Insomma, come ha detto lo stesso presidente del MAIE, “c’è tanto lavoro da fare”, l’intenzione è cominciare quanto prima.
MERLO GIURA A PALAZZO CHIGI DA SOTTOSEGRETARIO, GUARDA IL VIDEO
Per Merlo e le persone a lui più vicine sono stati giorni intensi, trascorsi sulle montagne russe della politica, carichi di adrenalina e di notti senza sonno. Ma alla fine il giusto riconoscimento agli italiani nel mondo, al MAIE e al suo presidente è arrivato.
Lui, Ricardo, è orgoglioso ed emozionato: “Se mio padre potesse vedermi…”, ha scritto sui social, pubblicando una delle foto che lo ritraggono a palazzo Chigi durante il momento del giuramento. “Credimi Ricardo, ovunque sia tuo padre ti sta guardando”, gli ha risposto una follower dal cuore buono.
Orgoglio, tanta emozione, sì, ma soprattutto responsabilità. Quella che si sente addosso con forza il senatore Merlo, come mai prima d’ora. La stessa che sentono le donne e gli uomini del MAIE, l’unico movimento di italiani residenti all’estero presente a livello mondiale che è arrivato ai piani più alti del governo italiano. Mica roba da poco, qui Merlo e i suoi hanno fatto la Storia. Adesso, però, c’è da dare risposte concrete a quegli italiani residenti all’estero che negli ultimi anni sono stati bastonati da governi di destra e sinistra.
Il MAIE arriva da anni di opposizione, ha puntato il dito contro Silvio Berlusconi quando ha iniziato con lo smantellamento della rete consolare e ha criticato con forza Renzi e la sinistra che hanno continuato con lo sfacelo, chiudendo sedi diplomatiche in tutto il mondo e tagliando risorse importanti ai capitoli di spesa che più da vicino interessano i nostri connazionali.
Ecco, se questo è il governo del cambiamento – “io ci credo davvero”, ha detto Merlo – allora cambiamo. Cambiamo questa politica miope nei confronti di un mondo, quello dell’emigrazione, che invece ha tanto da offrire all’Italia; i nostri connazionali chiedono soltanto di essere considerati cittadini italiani a tutti gli effetti e non italiani di seconda categoria come invece è accaduto finora.
La sfida è importante. Merlo sa che non potrà non dare riposte, adesso che è entrato nella stanza dei bottoni. Ora l’opposizione sono gli altri, Forza Italia e Pd, il MAIE è parte dell’esecutivo insieme a Movimento 5 Stelle e Lega. Come ha già avuto modo di sottolineare qualcuno, ora davvero non esistono più scuse.
Certo al sottosegretario Merlo non è stata data una bacchetta magica. Come ha giustamente sottolineato l’On. Massimo Romagnoli, a lui come agli altri sottosegretari agli Esteri vanno date risorse adeguate per il lavoro che c’è da fare, perché con i fichi secchi non si conclude nulla.
Romagnoli ha ragione anche quando dice che una delle battaglie politiche da portare avanti sarà quella di fare avere più risorse al ministero degli Esteri, che incide sul bilancio dello Stato per uno zero virgola, mentre Germania e Francia, per esempio, spendono molto ma molto di più per la loro presenza nel mondo.
Se poi ci mettiamo che circa il 75% dei quattrini affidati al ministero se ne va in stipendi per i diplomatici, capiamo che avanza ben poco e che proprio per questo è necessaria una vera e propria visione politica per gli italiani nel mondo. Quella che Merlo ha chiesto in tutti questi anni ai governi di ogni colore e che non è mai riuscito ad ottenere. Ora il cambiamento dipende anche da lui. Auguri sottosegretario.