Matteo Renzi sui luoghi del terremoto. Il presidente del Consiglio arriva a Preci, uno dei borghi umbri più colpiti dal terremoto del 30 ottobre, per una visita a sorpresa. “La prima emergenza da affrontare è quella psicologica”, la priorità è la “ricostruzione psicologica”, spiega.
Parlando con i giornalisti, dopo la visita privata con la moglie Agnese, accompagnato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani e dal presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, Renzi sottolinea: “Tutti chiedono di restare il piu’ possibile qui, e’ comprensibile. Nessuno del resto immagina una deportazione”.
“Abbiamo messo a disposizione gli alberghi, che non sono qui vicino, ma si tratta di una distanza di almeno un’ora, quindi ci sono tante preoccupazioni legate anche alla lontananza e alla sicurezza. Loro vogliono delle soluzioni ponte in attesa delle casette, ma dall’altro lato c’e’ il problema che qui siamo in montagna e fa freddo, quindi bisogna studiare dei moduli che siano disponibili a breve. Cercheremo delle soluzioni coinvolgendo i sindaci. Ci vuole tanta energia e forza da parte nostra, sapendo che e’ una sfida non facile”.
Dallo Stato un aiuto agli agricoltori, per i quali “interveniamo in due modi: un sistema di sostegno al reddito e poi con strutture ad hoc per non allontanarsi dalla propria terra. Poi ci sara’ la valorizzazione dei prodotti tipici, per una ripartenza anche economica”. Renzi, poi, riferendosi alla chiesa di San Benedetto a Norcia colpita dal terremoto: “San Benedetto e’ ora il simbolo d’Europa, ricostruiremo un po’ alla volta”.
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