Matteo Renzi, a Repubblica TV, torna a parlare di referendum costituzionale, una partita su cui il premier si sta giocando davvero tutto. E precisa: “Il Senato continuerà a essere eletto dai cittadini. La Costituzione non disciplina l’elezione del Senato perche’ non e’ in Costituzione: va fatta la legge elettorale sul nuovo Senato. Il Pd ha una sua proposta di legge ma non puo’ discuterla prima che sia approvata la riforma costituzionale. E la proposta e’ quella della minoranza Pd: e’ la proposta Chiti”. Così il capo del governo torna a replicare a chi sostiene che nella riforma non viene garantita l’elettività diretta dei senatori.
Per Renzi il voto sulla riforma costituzionale e’ “un’occasione unica, che non ricapita se non tra venti anni, come la cometa di Halley”. E a chi gli fa notare che l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha criticato i toni della campagna elettorale, replica: “Io rispetto Napolitano anche perche’ e’ il vero padre di queste riforme e gli va riconosciuto straordinaria lucidita’ e tenacia. Racconta un percorso che e’ fatto. E’ vero che ho a volte una posizione un po’ piu’ tranchant di Napolitano, ma e’ anche il mio mestiere”.
“Voglio che sia chiaro, chi vuole bloccare la casta ha in mano una matita domenica“. “Se poi gli italiani dicono no, preparo i pop corn per vedere in tv i dibattiti sulla Casta”.
“Grillo ha detto di votare con la pancia, secondo me una cosa enorme: ha paura che se la gente guarda, vede e studia vota sì, io dico votate chi vi pare ma votate col cervello”.
“Ho le idee molto chiare su cosa fare se vince il no, ma non necessariamente devo condividerle in pubblico. Se ho sbagliato a personalizzare all’inizio, non e’ che devo tornare a fare quest’errore adesso. Errare e’ umano, perseverare e’ diabolico”. “Che un voto cosi’ importante abbia delle conseguenze anche sul governo e’ chiaro, ma questo e’ un altro film – ha aggiunto -. Non riparto sulla discussione su di me, ma riparto sul Cnel, perche’ voglio che torni sul merito”.
Nel corso dell’intervista con il direttore Mario Calabresi, Massimo Giannini definisce Matteo Renzi “un populista mite”: “Mi piace”, replica il capo del governo, scherzando. E poi parla dell’esperienza a palazzo Chigi: “Il momento piu’ difficile dei miei 1.000 giorni al governo e’ stato di sicuro il terremoto, per il numero dei morti che abbiamo avuto. Ma sono stati difficili quelli della vicenda della strage di Daqqa e l’attentato al Bataclan”.
Come ha fatto a mettere insieme Monti e D’Alema, entrambi a favore del No? “Non c’e’ dubbio che non mi amino molto. Ma Monti ha votato si’ in prima lettura: poi ha cambiato idea. Massimo D’Alema e’ stato un sostenitore delle riforme per tantissimo tempo. Berlusconi ha votato Si’ alla riforma costituzionale e all’Italicum”, sottolinea Renzi.
Guardando all’Europa: “E’ ovvio che Schauble e Steinmeier dicano si’ alla riforma, perche’ per anni tutti i governi che hanno discusso in Europa hanno sempre detto che l’Italia deve fare le riforme. E credo che sia la destra, sia la sinistra tedesca preferiscano avere a che fare con un governo politico piuttosto che con un Esecutivo tecnico, come dice l’Economist”.
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