L’accoglienza degli italiani di Buenos Aires a Maria Elena Boschi non è stata eccezionale, malgrado tutti gli sforzi dell’Ambasciata e del Consolato, che hanno ripetutamente sollecitato i maggiorenti della comunità, che hanno approntato una bella scenografia con luci tricolori e il coro della scuola Cristoforo Colombo.
Nel Teatro Coliseo era piena solo la platea con zone di sedie vuote qua e là. Nessuno sui tre anelli della galleria.
D’altronde il viaggio in America Latina della Ministra non era iniziato nel migliore dei modi, a partire dall’organizzazione romana. In Transatlantico alla Camera i muri vibrano ancora per le urla della Boschi, due giorni prima di partire, contro chi – a suo dire – aveva caratterizzato la sua missione come viaggio di partito, non provando neppure a coinvolgere il MAIE che a Buenos Aires rappresenta il 50% dell’elettorato italiano e il 40% in tutto il Sud America. E in effetti i parlamentari del MAIE non c’erano, come non c’erano i presidenti dei Comites, eccetto Signorini e Pinto per dovere istituzionale.
Non c’era nemmeno Eugenio Sangregorio, presidente USEI, quel partito che in Parlamento ha eletto l’On. Renata Bueno con i voti degli italiani del Sud America. Quella Bueno che nei giorni scorsi ha lanciato in Brasile un comitato per il Sì. Nemmeno la Bueno c’era a Buenos Aires, per giunta arrabbiatissima per non essere stata coinvolta nell’organizzazione del viaggio, neppure in Brasile.
Se si aggiunge che il PD di Buenos Aires, con i suoi esponenti più conosciuti, è impegnato in un Comitato per il No al referendum, gli auspici non erano certo fra i migliori. Anzi, alla fine non è andata malissimo, poteva andare peggio. Probabilmente la Boschi, non avendo termini di paragone, sarà anche rimasta soddisfatta. Che ne sa delle 3.000 persone che nel 2006, per ascoltare Mirko Tremaglia, riempirono quello stesso teatro e la piazza davanti? Che ne sa dell’affollamento, organizzato proprio dal MAIE nel 2016, al Tango Porteño per Casini?
Comunque il tour di propaganda per il SI al Referendum continuerà nei prossimi giorni a Montevideo, dove gli esponenti del PD più autorevoli (Renato Palermo e Filomena Narducci) si sono espressi per il NO, e poi in Brasile, saltando – chissà perché – una San Paolo piena di italiani, ma includendo – chissà perché – una Brasilia dove vive solo qualche migliaio di connazionali. Anche di questo si lamentava la Boschi nella sua sfuriata in Transatlantico.
JOSÈ MANTOVANO
Aggiornamento: secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia, il ministro Boschi si recherà a San Paolo, al contrario di quanto riportato nell’articolo in questa pagina, e anche lì incontrerà i connazionali residenti.
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