Antonio Razzi ha parlato della crisi internazionale ispirata dalla Corea del Nord a Radio Cusano Campus: “Io da tempo dico che bisogna mediare, dialogare. Il dialogo è ciò che porta bene a tutti, non solo a qualcuno. Ora sembra che si sono svegliati tutti all’improvviso, hanno scoperto tutti l’acqua calda, tutti sottolineano l’urgenza di dialogare. Io però dico che ho altri problemi in questo momento. Quello dell’Abruzzo. Dopo la neve e il terremoto ora anche il fuoco. E nessuno fa niente”.
“L’Abruzzo sta bruciando e nessuno ne parla. Tutti se ne lavano le mani, come Ponzio Pilato. Perché nessuno parla di quello che accade in Abruzzo? Forse c’è razzismo nei confronti dell’Abruzzo e degli abruzzesi? Sta andando in fiamme un patrimonio non solo degli abruzzesi ma di tutto il mondo. Questo è più importante dei razzi che spara la Corea di qua o di là”.
Razzi, comunque, è pronto a partire per la Corea: “Tra due settimane sarò in Corea del Nord. Cercherò di impegnarmi per far capire ai vertici del Paese quanto può essere importante mediare. Fatemi parlare con Trump, sono a disposizione, così poi riferisco a Kim il messaggio che vuole mandare il presidente degli Usa. Io non condivido gli esperimenti di Kim, non condivido le sue prove di forza, ma certe volte sembra costretto a farle, perché nessuno vuole parlare di lui. Il 20 settembre partirò per la Corea, sono pronto a fare da tramite e da mediatore tra le parti”.
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