Prima riunione degli eletti all’estero alla Camera dei Deputati. Presenti quasi tutti i parlamentari eletti oltre confine. Gli assenti, tra cui l’On. Mario Borghese (MAIE) e l’On. Fucsia Nissoli (Fi), erano comunque “giustificati”, alle prese con altri impegni assunti in precedenza, ma avevano dato la massima disponibilità e il proprio sostegno all’iniziativa.
È stata una riunione informale, durante la quale si sono affrontati i temi che più da vicino interessano gli italiani nel mondo. Si è discusso dunque della necessità di riformare il voto estero e di metterlo in sicurezza, del potenziamento della rete consolare, dell’Imu sulla prima e unica casa posseduta in Italia dagli italiani residenti oltre confine.
Sul tavolo anche la proposta di una Commissione bicamerale – “la cui bozza di disegno di legge è già allo studio comune e sarà presto finalizzata e presentata congiuntamente”, si legge in una nota – che possa mettere al centro del proprio lavoro questi ed altri temi, pensiamo per esempio al capitolo lingua e cultura italiana nel mondo, per dedicare la giusta attenzione al mondo dell’emigrazione e al Sistema Italia all’estero.
Durante l’incontro, durato circa un’ora e mezza, non è mancato un suggerimento particolare, un po’ sopra le righe. Ci riferiamo a quello del deputato leghista eletto nella ripartizione estera Sud America, Luís Roberto di San Martino-Lorenzato di Ivrea – un nome che è un’enciclopedia -, il quale, secondo quanto appreso da Italiachiamaitalia.it, avrebbe proposto il voto obbligatorio per gli italiani nel mondo e addirittura una multa a chi non dovesse esercitare tale diritto-dovere (ahahahaha).
“E’ stato un incontro importante, ne è valsa la pena”, dice a ItaliaChiamaItalia uno degli eletti all’estero presenti, che però vuole restare anonimo. “L’idea è concentrare le nostre forze per ottenere risultati a favore degli italiani nel mondo”, aggiunge. E sulla bicamerale: “Non mi faccio illusioni, non è la prima volta che si prova a creare una bicamerale per gli italiani all’estero. Certamente sarebbe uno strumento molto importante e potrebbero farne parte anche parlamentari nazionali, eletti in Italia”.
Simone Billi, deputato del Carroccio eletto nella ripartizione estera Europa, con Italiachiamaitalia.it commenta: “L’iniziativa di un incontro tra noi eletti all’estero è stata una decisione comune, così come quella di lavorare a una bicamerale. Alcuni si sono detti già disponibili – sottolinea – come la Sen. Alderisi, il Sen. Fantetti, l’On. Ungaro, la Sen. Garavini”, tra gli altri.
“Il clima era estremamente positivo – racconta ancora Billi -, tutti siamo sostanzialmente d’accordo sui grandi temi su cui lavorare insieme”. “A me sembra che la riforma del voto possa essere la cosa più semplice a cui possa andare incontro questa bicamerale”, osserva il leghista, “perché temi come Imu e rete consolare necessitano di soldi, argomento molto caldo…”.
Dal 2006 noi italiani nel mondo eleggiamo i nostri rappresentanti in Parlamento a Roma. Da allora, i 18 eletti non sono mai stati davvero uniti e, legislatura dopo legislatura, anche nelle battaglie a favore degli italiani all’estero si sono presentati divisi, ciascuno con la propria casacca di partito.
Non sappiamo se questa legislatura durerà pochi mesi o cinque anni, certo è che se i parlamentari della circoscrizione Estero riuscissero una buona volta a lavorare come una squadra, pur mantenendo ciascuno la propria identità, potrebbero ottenere molto di più per noi italiani lontani dalla Madre Patria. Ne siamo fermamente convinti.