Elezioni il 4 marzo in Italia, ma gli italiani residenti all’estero voteranno prima. Entro il 14 febbraio la rete consolare avrà dovuto completare l’operazione di invio dei plichi contenenti le schede per votare. Ci sarà una campagna elettorale molto breve, per una finestra di dieci – quindici giorni, e poi tutto sarà concluso.
Sono 4.282.990 (700mila in più rispetto al 2013) gli italiani nel mondo regolarmente iscritti all’AIRE. Non è detto, tuttavia, che voteranno tutti: cinque anni fa, furono poco meno di un milione ad esprimere la loro preferenza.
Agli iscritti AIRE quest’anno si aggiungono i 30.848 connazionali che si trovano da più di tre mesi fuori dall’Italia e hanno esercitato entro il 31 gennaio la specifica opzione presso i Comuni di residenza. Dunque anche loro, temporaneamente all’estero ma non iscritti AIRE, potranno votare.
Secondo i dati diffusi dalla Farnesina, Londra si conferma la circoscrizione con il maggior numero di elettori temporanei (oltre 4 mila) seguita da Bruxelles, Parigi, Madrid.
Come sanno molto bene i più affezionati lettori di ItaliaChiamaItalia, gli italiani all’estero eleggono dodici deputati e sei senatori. Qualcuno potrebbe pensare che siano pochi, rispetto ai mille parlamentari nazionali. Eppure potrebbero fare davvero la differenza, se – come sembra – alle elezioni di marzo non ci sarà una maggioranza parlamentare.
In questo caso il loro sostegno, il loro voto, sarà davvero importantissimo e prezioso.
Soprattutto se saranno capaci di non essere semplici soldatini di partito e dimostreranno di essere dalla parte degli italiani nel mondo, sempre e comunque. Se invece si piegheranno al volere dei loro capigruppo, beh, sarà la storia che si ripete dal 2006 fino ad oggi. Una storia fatta solo di tasse e tagli per gli italiani nel mondo.
Ecco perché è così importante votare, per dimostrare che come italiani all’estero ci siamo e vogliamo partecipare alla vita del Paese. Ecco perché è fondamentale scegliere bene a chi dare il proprio voto, perché se vogliamo cambiare le cose dobbiamo essere capaci di scegliere la strada giusta, visto che il percorso iniziato dodici anni fa e che ci ha portato fino a qui è costellato di fallimenti.
Gli eletti all’estero nella prossima legislatura potranno ottenere molto per noi italiani nel mondo. Vedremo se saranno in grado di portare a casa i risultati, o penseranno solo a godersi privilegi e stipendio di lusso.
Informazione di servizio. Ricordiamo che il voto avviene per corrispondenza. L’elettore riceve una busta al suo indirizzo estero, vota e rispedisce il plico al Consolato di residenza, che lo girerà ad un apposito centro di raccolta in Italia. In passato lo scrutinio del voto estero si è sempre tenuto all’interno di mega capannoni a Castelnuovo di Porto, comune italiano alle porte di Roma che conta poco più di 8mila anime. Si pensava che questa volta sarebbe stata assegnata una località diversa a ciascuna ripartizione estera (in totale sono quattro), perché – gli addetti ai lavori lo sanno – le operazioni che si svolgono a Castelnuovo si trasformano in una bolgia infernale; ma nulla al momento fa pensare che le cose possano cambiare per lo scrutinio del 2018.