Il Sen. Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri, mercoledì 4 luglio ha aperto con il suo intervento di saluto la prima giornata di lavori dell’assemblea Plenaria del CGIE.
Per la prima volta uno dei parlamentari eletti oltre confine rappresenta il governo davanti al Consiglio Generale degli Italiani all’estero.
Il sottosegretario ha indicato le priorità del governo in tema italiani nel mondo: riforma del voto all’estero, “da fare subito”, e rafforzamento dei servizi consolari, “perché sono ancora troppe le criticità”, “in alcuni Paesi c’e’ una situazione di caos. Voglio controllare da vicino, parlare con i funzionari, il console, i membri dei Comites”.
Per il sottosegretario, tra le altre cose, bisogna lavorare “sulla semplificazione delle pratiche e sulla tecnologia informatica, perche’ in alcuni paesi e’ impossibile entrare a fare una pratica consolare”. “Il servizio Prenota Online non funziona e va rivisto”.
Merlo ha poi ribadito l’intenzione dell’esecutivo di “riaprire alcune sedi consolari chiuse, in Paesi con oltre 100mila italiani”.
Ricardo Merlo con il suo MAIE ha sempre lottato contro le chiusure delle sedi consolari. Negli ultimi anni e anche durante l’ultima campagna elettorale, ha assicurato più volte: se andremo al governo riapriremo le sedi consolari chiuse. Ora che fa parte dell’esecutivo, ha tutte le intenzioni di mantenere le promesse. E quando parla di “Paesi con oltre 100mila italiani”, certamente si riferisce anche all’Uruguay e a Montevideo, dove è stato chiuso il Consolato Generale e da quel momento la situazione per i nostri connazionali, appunto più di 100mila, è drammatica.
Sul voto estero, il sottosegretario Merlo è stato molto chiaro: “Tutti sanno che non possiamo continuare a votare cosi’. Dobbiamo cercare di togliere le buste dalle strade, sono cinque milioni, non puo’ funzionare” e si deve valutare anche la possibilita’ di “incorporare la tecnologia informatica nel voto”. “Sarebbe opportuno che il Cgie nella prossima plenaria di novembre consegnasse al governo una bozza di indirizzo, o di proposta legge, e quella sara’ la base su cui governo e parlamento potranno lavorare”.
Insomma, sia lo stesso CGIE, questa la proposta del sottosegretario, a gettare le basi per una vera riforma del voto oltre confine: “Ma è da fare subito”, e rivolgendosi ai consiglieri riuniti in Plenaria: “Avete alcuni mesi di tempo per presentare una vostra bozza, che poi verrà arricchita dal lavoro del Parlamento. Ma è dalla bozza CGIE che si partirà per riformare il meccanismo con cui votano i nostri connazionali nel mondo”.