Eugenio Marino, responsabile Pd nel mondo, a colloquio con Italiachiamaitalia.it ha dichiarato di essere seriamente preoccupato riguardo la scissione del Pd, ma “nonostante tutto il Pd è la maggiore forza politica in campo”.
Marino, cosa ne pensa della scissione del Pd?
Credo che questa scissione sia dannosa e sbagliata, non voglio attribuire meriti o colpe a nessuno. Quando c’è una scissione la colpa è di tutti, sia di chi va via, sia di chi resta. Chi la produce ha certamente delle responsabilità maggiori e chi riveste un ruolo di guida dovrebbe fare di tutto per evitarle. Questo è l’ennesimo errore storico della sinistra.
L’On. Marco Fedi ha detto a Italiachiamaitalia.it che dopo questa scissione sta valutando tutte le opzioni… Lasciando intendere in qualche modo che potrebbe persino decidere di lasciare il Partito Democratico e guardare oltre. Lei che dice al riguardo?
L’On. Fedi è uno dei dirigenti del Pd all’estero più seri e più capaci che abbiamo, ha una storia alle spalle che parla da sé. Impegno politico in un campo ben definito. Non credo sia possibile che faccia scelte che non siano coerenti con il suo percorso politico.
Qual è il suo candidato alla segreteria del Pd dopo le dimissioni di Renzi?
Lo annunceremo sabato.
Ha parlato di “ennesimo errore storico”: perché secondo lei la sinistra italiana non è mai riuscita a trovare un’unità forte?
Spesso si contrappongono visioni massimaliste e riformiste che ad un certo punto non riescono a stare più insieme. Questa volta, obiettivamente rispetto alle grandi scissioni del passato, gli argomenti di indirizzo politico mi sembrano più deboli.
Nel mondo il Pd dopo la scissione è più forte o più debole?
Le scissioni sono sempre un danno, non rafforzano nessuno e rendono sempre tutti più deboli, chi va e chi resta. Dal punto di vista elettorale, ad oggi, all’estero non ci sono stati grandi scossoni. Questo non significa che quello che è successo vada sottovalutato o non sia un problema di cui preoccuparsi. Personalmente sono estremamente preoccupato.
Come si prepara il Pd nel mondo alle prossime elezioni?
Si prepara a vincerle. Facendo un congresso, impostando la nuova linea politica, preparando un gruppo dirigente e un programma. Nonostante tutto siamo ancora un partito solido, che può ambire a governare questo Paese e soprattutto all’estero è quello più preparato a rappresentare la nostra comunità.
Come si sono impegnati gli altri partiti per gli italiani nel mondo?
Si parla solo di Pd poiché è il protagonista della vita politica italiana e l’unico partito che si è impegnato per gli italiani all’estero. Del centro destra all’estero non si parla più perché già non esisteva prima e oggi è ancora più frantumato della sinistra. Le altre forze sono forze populiste, come i cinque stelle, che non hanno nessun tipo di radicamento e non hanno idea di cosa sia la storia delle organizzazioni degli italiani all’estero.
Il Pd in questi anni ha tagliato risorse e tassato gli italiani all’estero, come risponde a queste accuse?
Qui la questione è essere una forza in grado di governare un paese, di andare in Europa a discutere nel Parlamento europeo. Il Pd è figlio di quei grandi partiti che hanno introdotto la circoscrizione estero, hanno organizzato il mondo degli italiani all’estero, da quello associativo a quello istituzionale. Quando si ha una storia così lunga, ci sono dei periodi e contingenze storiche che portano a fare dei tagli e a chiudere consolati. Il Pd si prende le responsabilità di tutto ciò.
Quali sono state le grandi conquiste del Pd per gli italiani nel mondo in questi anni?
Il Pd ha aumentato i fondi per la lingua e cultura, ha aumentato i fondi per l’assistenza, ha introdotto la 14esima mensilità per i pensionati, soprattutto per quelli più bisognosi del Venezuela, mentre altre forze hanno votato contro. Sono state inoltre destinate delle risorse per aumentare e potenziare i consolati.
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