Totale e assoluta tristezza e indignazione. Questi sono i sentimenti che si provano dopo la lettura delle roboanti dichiarazioni dell’On. Fabio Porta, su “una importante e definitiva inversione di tendenza dopo anni di disattenzioni e promesse disattese rispetto alla comunità degli italiani nel mondo”. Inversione di tendenza a pochi mesi dalla fine della legislatura… Non sanno più che dire per giustificare quattro anni di nulla e di danni fatti dal Governo Pd agli italiani all’estero. Ma saranno i fatti a dargli lo schiaffo politico.
Mentre Fabio Porta racconta la sua favola, dal canto suo, il Responsabile per gli italiani nel Mondo della sua forza politica, al giornalista di ItaliaChiamaItalia che gli chiede cosa pensi della politica dei tagli del Pd, ammette: “Il Pd è figlio di quei grandi partiti che hanno introdotto la circoscrizione estero, hanno organizzato il mondo degli italiani all’estero, da quello associativo a quello istituzionale. Quando si ha una storia così lunga, ci sono dei periodi e contingenze storiche che portano a fare dei tagli e a chiudere consolati. Il Pd si prende le responsabilità di tutto ciò”.
Perciò ha ragione l’Onorevole quando parla di “anni di disattenzioni e promesse disattese”.
Anni sì, di cui gli ultimi quattro con un governo del suo partito. Quattro anni di governo Pd, che ha introdotto la tassa di cittadinanza (discriminando gli italiani all’estero che pagano 100 euro più degli extracomunitari) e che solo ora dopo tre anni di vigore di questa tassa, decide di destinare una parte di essa, solo una parte, ai Consolati, ma senza rimuovere i limiti all’assunzione di nuovo personale di ruolo e di contrattisti, senza insomma prendere iniziative che davvero permetterebbero di smaltire gli arretrati di pratiche in giacenza.
Porta tace su questo: ma noi sappiamo invece che le risorse che arriveranno, se mai arriveranno, non serviranno per potenziare i servizi dei Consolati.
Porta parla di rafforzamento della rete Consolare in Venezuela. Ma perché non ci dice quanti nuovi impiegati sono già presenti nei Consolati del Venezuela? E’ stato destinato più personale o si sono coperti solo i posti che erano vacanti? Porta non ce lo dice. Perché?
Primo, perché ciò che si è fatto in Parlamento è stato approvare una mozione del Sen. Casini, appoggiata dal MAIE attraverso il Senatore Claudio Zin, che impegna il Governo a “occuparsi” del tema. Su questo impegno di massima il direttore di Voce d’Italia (periodico di proprietà della famiglia della ex deputata del PD Mariza Bafile – guarda caso!) ha costruito un editoriale per ringraziare il Governo e l’On. Porta, e per criticare alcune forze politiche di opposizione. Dalla lettura di questo articolo di Voce di Italia sembra che per Porta tutto sia risolto in Venezuela!
Secondo, e questo è ancora più triste, perché invece ancora quasi nulla si è risolto in Venezuela: la nostra comunità italiana continua ancora oggi a patire per i disservizi dei nostri Consolati, disastrati dai diversi governi PD.
Farebbe bene l’On. Porta ad informarsi se il rafforzamento di cui parla altro non sia che il trasferimento di alcuni funzionari da altri Consolati dell’area, con conseguente depotenziamento di quelli Consolati d’origine. L’On. Porta parla della riapertura dell’Ambasciata italiana a Santo Domingo. Ma tace sulla sua chiusura e su chi l’ha decisa.
Perché non fa i nomi di chi si è battuto in prima linea per ottenere quel risultato? Perché tace sulla chiusura del Consolato di Montevideo? Un vero affronto a più di 130.000 connazionali che risiedono in Uruguay.
L’On. Porta parla di “approvazione di legge di bilancio con maggiori risorse per i consolati, la lingua italiana all’estero, l’informazione, le camere di commercio”. Perché non dà i numeri di queste maggiori risorse?
Perché non dice che i Com.It.Es. e il Cgie hanno ricevuto la notizia che i fondi per il 2017 sono, guarda caso, diminuiti? Perché l’On. Porta nega i tagli che lo stesso Responsabile degli italiani nel mondo del PD ammette?
L’On. Porta parla di più risorse per la lingua italiana. Dimentica di dire che, da tanti anni, nella nostra America Latina portati avanti con grande sacrificio da docenti e dirigenti di associazioni italiane e comitati Danti Alighieri, i corsi per adulti non ricevono un euro. Non ricevono un euro gli enti di formazione docenti, enti che sono costretti a chiedere elemosina ai governi locali. Proprio così: noi, grazie alla sensibilità dei governi PD, siamo costretti a chiedere ai governi stranieri di contribuire alla formazione dei nostri docenti all’estero! Altro che Macondo!
L’On. Porta parla di maggiori risorse per i Consolati, ma dimentica di dire quanto viene destinato ai Viceconsoli onorari, che tra le altre funzioni hanno quella di rappresentanza istituzionale davanti i governi statuali o provinciali di nazioni federali come il Brasile e l’Argentina.
Sa, l’On. Porta, che i nostri viceconsoli sono costretti a pagare di tasca propria le spese telefoniche, le trasferte, ecc? Sa l’On. Porta che la maggior parte dei viceconsolati sono vacanti perché non si trovano “benefattori” che vogliano farsi carico di questa rappresentanza? Sa, l’On. Porta, che tra qualche giorno scade il termine per presentarsi ai bandi per coprire importati Sede Consolari e che non si presenta nessuno perché le condizioni economiche sono assurde?
Platone nella sua celebre allegoria racconta dei prigionieri che non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno, sarebbero portati ad interpretare le ombre “parlanti” come oggetti, animali, piante e persone reali.
Porta è prigioniero del suo Partito: invece di stare in una caverna è chiuso nel suo comodo ufficio romano. Da quella comodità ha elaborato una favola e finisce per crederci davvero. Quando avrà il coraggio di liberarsi, e se deciderà di uscire per vivere nel continente che egli rappresenta per vedere cosa succede in realtà nei Consolati italiani all’estero, si renderà conto che il Paese della Cuccagna degli italiani all’estero non esiste, soprattutto in Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela.
E forse la smetterà di prendere in giro gli italiani all’estero raccontando favole come se fossero bambini.
Mariano Gazzola
Vicesegretario CGIE per l’America Latina
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