“Sosteniamo la candidatura di Andrea Orlando perché il Partito Democratico ha bisogno di un segretario che dedichi tutto il proprio impegno a costruire una cultura politica nuova, capace di fondere e di rilanciare nel terzo millennio il meglio della sinistra riformista, del cattolicesimo democratico, dell’ambientalismo, e della promozione dei nuovi diritti civili”. Lo scrivono in una nota i senatori del Pd Donatella Albano, Silvana Amati, Ignazio Angioni, Amedeo Bianco, Daniele Borioli, Claudio Broglia, Rosaria Capacchione, Valeria Cardinali, Vannino Chiti, Erica D’Adda, Camilla Fabbri, Elena Ferrara, Marco Filippi, Elena Fissore, Sergio Lo Giudice, Claudio Martini, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Gianluca Rossi, Giancarlo Sangalli, Annalisa Silvestro, Ugo Sposetti, Salvatore Tomaselli, Stefano Vaccari, Daniela Valentini.
“Sosteniamo la candidatura di Orlando perché il Partito Democratico, che fu fondato per unire, ha finito negli ultimi anni per dividere e, negli ultimi drammatici passaggi, per scindersi. E oggi – proseguono – ha bisogno di una guida determinata ma mite, in grado di guidarlo oltre la stagione dell’agonismo muscolare, restituendogli una vocazione all’ascolto, inclusiva tanto nell’esercizio della dialettica quanto nel rapporto con la società italiana”.
“Sosteniamo la candidatura di Orlando, perché vogliamo ricostruire il profilo di un partito che declini in modo nuovo la lotta alle povertà e alle disuguaglianze come verso dell’innovazione; incorpori la tutela e la rigenerazione del territorio e delle risorse ambientali negli obiettivi di crescita; rifondi il principio del merito sulla radice di una reale ed esigibile condizione di pari opportunità nell’accesso all’istruzione e alla formazione; definisca un paradigma nuovo della cittadinanza, basato sull’inclusione e sull’estensione dei diritti”.
“Vogliamo un partito che non sia solo luogo della decisione ma anche spazio per la partecipazione, rinnovato nella capacità di utilizzare la propria vocazione maggioritaria non sul crinale di una velleitaria presunzione di autosufficienza, ma quale strumento al servizio della capacità di federare altre forze e altre culture nell’esercizio del governo. Sosteniamo la candidatura di Orlando – concludono i senatori del Pd – per rilanciare un’idea di un’Europa che rifondi le proprie istituzioni politiche, e divenga luogo di autentica democrazia sovranazionale, fondato sulla sovranità dei popoli dell’Unione e non frammentato dalla contrapposizione di nuovi nazionalismi e sovranismi. Un’Europa che muti radicalmente politica e torni ad essere faro della speranza e non bersaglio del rancore”.
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