E’ normale che i patronati italiani all’estero facciano campagna elettorale per questo o quel candidato? No, non è normale. Eppure succede ogni volta che votano gli italiani nel mondo. La questione è nota a tutti, ma nessuno fa niente. Tanto che ormai i rappresentanti dei patronati portano avanti la loro propaganda elettorale a favore dei propri candidati senza alcuna vergogna, in maniera davvero spudorata, alla luce del sole e mettendoci la faccia.
Accade ovunque ci sia una rete di patronati organizzata. Abbiamo raccontato nelle scorse ore, su queste stesse pagine, con la nostra brava Laura Neri, il caso del patronato Inca di Montreal che fa campagna elettorale per la lista Liberi e Uguali. Oggi, navigando sul web, troviamo un volantino che sa dell’incredibile. Lo pubblichiamo qui, in questa pagina.
Guardate: tutti i responsabili delle varie sedi europee del patronato Acli chiedono di votare Franco Narducci, Pd, che si candida alla Camera dei Deputati nella ripartizione estera Europa, naturalmente. Si tratta di quel Narducci che è già stato deputato e che ora, dopo aver saltato un giro, torna a correre per un seggio a Montecitorio.
“Noi presidenti delle Acli in Europa e noi sostenitori votiamo alla Camera dei Deputati Franco Narducci”: così si legge sul volantino che sta facendo il giro del web e dei social network. Firmano i presidenti delle Acli di Belgio, Francia, Germania, Regno Unito e così avanti.
ItaliaChiamaItalia da anni ormai ha individuato nei patronati italiani nel mondo vere e proprie fabbriche di voti, a tutti gli effetti centri di propaganda elettorale a favore dei soliti partiti.
Continueremo a raccogliere prove e a evidenziare fatti. Andremo avanti a denunciare, pubblicheremo sempre tutto. Ma più di questo non possiamo fare. Tocca alla politica prendere provvedimenti.
Tuttavia, è facile pensare che se non è cambiato nulla in tanti anni, forse alla politica le cose vanno bene così come sono. Vedi per esempio la questione del voto all’estero, un meccanismo elettorale che fa acqua da tutte le parti ma che nessuno ha mai avuto la reale volontà politica di migliorare, di mettere in sicurezza. Anche in questo caso è molto probabile che l’attuale sistema di voto, poco trasparente, facilmente manipolabile, sia invece ritenuto dalle principali forze politiche il più comodo e veloce passe-partout per il Parlamento.