Giovanni Toti, governatore azzurro della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, uno dei forzisti più vicini al leader della Lega Matteo Salvini, intervistato dal Correre della Sera ribadisce la necessità di creare un “partito unico del centrodestra”. “Ma se riusciremo a costruirlo – prosegue -, l’area moderata della quale io mi sento parte dovrà arrivarci rinnovata, forte, preparata, con una classe dirigente nuova e radicata. Quella che purtroppo in molti casi in queste elezioni nelle nostre liste è mancata”.
Sorpasso del Carroccio sulla Lega: “La Lega era meglio posizionata con il suo messaggio, avendo individuato da tempo i temi caldi, dalla paura per la situazione economica alla sicurezza, all’immigrazione, alla disoccupazione. Ma ha anche valorizzato la propria classe dirigente locale: sindaci, assessori, amministratori hanno fatto squadra con Salvini sul territorio e hanno parlato coralmente”.
All’interno di Forza Italia, invece, “non abbiamo fatto lo stesso percorso. Ci sono state troppe rese dei conti, si e’ ristretto ancor di piu’ il circolo dei decisori politici, non c’e’ stato alcun coinvolgimento del territorio. Io sono stato tra i pochi ad aver portato vittorie al partito — la mia elezione, le vittorie a Genova, Savona, La Spezia —, non sono stato neanche consultato sulle candidature, i candidati che avevamo selezionato sono stati bocciati con criteri non comprensibili e arbitrari. E non credo sia successo solo in Liguria. Anche la scelta di non candidare europarlamentari che ci avrebbero fatto vincere qualche collegio è stata sbagliata”.
E adesso, che succede? Silvio Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro? “Deve decidere lui, perchè questo è il suo partito, perchè la storia di Forza Italia è la sua. Nessuno vuole fare golpe o strappargli lo scettro. E io mi aspetto proprio da lui, che è stato un grande visionario della politica, la visione di una nuova politica e il rigetto di operazioni di palazzo, che non guardano al futuro”.