La Fondazione Migrantes della Cei ha presentato a Roma il Rapporto “Italiani nel mondo 2016”. La fotografia scattata è impietosa. Sono sempre più numerosi gli italiani, soprattutto i giovani, che si trasferiscono all’estero. Per scelta, a volte; spesso perché obbligati dalla mancanza di lavoro in Italia.
Secondo il Rapporto nel 2015 ad espatriare sono stati 107.529 italiani, il 6,2% in piu’ rispetto al 2014. Piu’ di uno su tre, il 36,7%, ha tra i 18 e i 34 anni. Si sono uniti alla “grande metropoli” di italiani nel mondo, che oggi conta oltre 4,8 milioni di abitanti (+ 3,7% rispetto al 2014).
Gli iscritti all’Aire al primo gennaio 2016 sono 4.811.163, 174.516 in piu’ rispetto all’anno precedente. Dal 2006 al 2016 la mobilita’ italiana e’ aumentata del 54,9%: dieci anni fa i connazionali residenti in terra straniera erano poco piu’ di 3 milioni. Oggi oltre la meta’ (53,8%) vive in Europa (oltre 2,5 milioni), il 40,6% in America. Il 50,8% e’ originario del Sud Italia. Le donne sono il 48,1%.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi assicura: “I giovani emigrano? Li metteremo in condizione di tornare”. Ma l’emorragia sembra inarrestabile. Del resto, è nota la vocazione italiana ad emigrare. Dei 107.529 connazionali iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero nel 2015, 39.410 rientrano nella fascia dei Millennials, hanno tra i 18 e i 34 anni. Sono la fascia piu’ rappresentata. Seguono i 35-49enni (25,8%), mentre i minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni): a dimostrazione che “si spostano anche intere famiglie”, ha detto il presidente di Migrantes, mons. Guerino Di Tora. Il 6,2% invece ha piu’ di 65 anni.
Il direttore generale Migrantes, mons. Giancarlo Perego, sottolinea: “L’Italia deve garantire opportunità ai giovani”. Tra le mete degli oltre 39 mila migranti tra i 18 e i 34 anni il Regno Unito è al primo posto, seguito da Germania, Svizzera e Francia.
Ma non emigrano soltanto i giovani. Sono sempre più i pensionati italiani residenti all’estero. Scelgono paesi dove la tassazione fiscale è più leggera. Così la pensione rende di più.
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