TORONTO – “Il MAIE ha un solo obiettivo: dare voce in Parlamento a chi fino ad oggi non ne ha avuta”. Giovanna Giordano, presidente del Comites di Montreal, ha deciso di raccogliere la sfida e come anticipato dal Corriere Canadese si candiderà per un posto alla Camera dei Deputati alle prossime elezioni del 4 marzo nella Circoscrizione Nord e Centro America.
“Ho deciso di presentare la mia candidatura – racconta – e ho voluto che il Corriere Canadese, l’unico quotidiano in lingua italiana in Canada, fosse il primo a saperlo. Sono presidente del Comites dal 2004 e quest’anno presidente del Comitato dei presidenti dei Comites in Canada”.
“A Montreal il lavoro del Comites è sotto gli occhi di tutti. Lavoriamo per rendere un servizio alla comunità italiana. Siamo diventati un punto di riferimento per molti giovani che hanno dato vita alla Commissione Giovani del Comites. Lavoriamo per facilitare gli scambi di studenti tra scuole canadesi e scuole italiane. Abbiamo realizzato numerosi scambi con alcune scuole specializzate nell’industria alberghiera. In Abruzzo, nel Lazio, in Veneto”.
Ma perché ha scelto proprio il MAIE per lanciarsi nella politica italiana?
“Proprio perché sono impegnata nella comunità italiana e conosco bene i problemi e le tematiche della mia gente e degli italiani all’Estero, mi sono avvicinata al progetto del MAIE. Per tanti anni, grazie al mio ruolo nel Comites, sono stata osservatrice privilegiata della politica che i vari partiti che si sono avvicendati al governo hanno messo a punto a favore degli italiani all’Estero. Ebbene i risultati sono sotto gli occhi di tutti: tagli profondi alle risorse destinate per la diffusione della lingua italiana nel mondo; alla promozione e alla salvaguardia del Made-in-Italy e alle Camere di Commercio; al funzionamento degli Organismi di rappresentanza (Comites e CGIE); agli organi di informazione; ai funzionamento dei Consolati; ai Patronati e la lista si potrebbe allungare ancora. Insomma il MAIE si smarca dalla logica dei vecchi partiti e della vecchia politica italiana che dal 2006 non ha prodotto nulla di buono per gli italiani all’Estero”.
“Il MAIE – continua – secondo me è l’espressione più autentica degli italiani all’Estero e farà sentire in parlamento la voce di tutti gli italiani che oggi, a causa del fallimento della politica tradizionale, non si riconoscono più nei vecchi partiti politici che cambiano nome, ma gli attori sono sempre gli stessi. I vecchi partiti hanno perso credibilità, basta vedere come si dividono e si coalizzano a seconda delle poltrone disponibili. Il MAIE ha un solo obiettivo che è quello di dare voce in Parlamento a chi, fino ad oggi, non ne l’ha avuta”.
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“Il MAIE è per me quel movimento culturale e politico, l’espressione più autentica del volontariato e delle Associazioni italiane all’Estero, che indipendente dai partiti politici italiani, può muoversi in piena libertà per la difesa e la valorizzazione degli italiani nel mondo”.
Lunga la lista di obiettivi presenti nel programma elettorale del MAIE: “Facilitare il recupero della cittadinanza italiana, la diffusione e promozione della lingua e della cultura italiana, incoraggiare e facilitare gli scambi interculturali per i giovani italiani, assistere i nuovi emigranti italiani affinché possano integrarsi nelle diverse realtà sociali dei rispettivi paesi di accoglienza”.
Tra gli obiettivi, inoltre, anche “il miglioramento delle condizioni dei pensionati residenti all’estero, il diritto ad una completa assistenza sanitaria, la difesa e promozione del Made in Italy, l’aumento dell’efficienza e delle risorse dei servizi consolari“.
“Dobbiamo fare in modo – continua – che i nostri connazionali ricevano servizi consolari più efficienti, lavorando per ottenere contestualmente la riduzione dei costi della rete diplomatica e consolare, ad esempio attraverso un maggior impiego di contrattisti locali e facendo in modo che gli introiti derivanti dalla tassa di 300 euro per l’acquisizione della cittadinanza, ove non ne sia possibile la sua eliminazione, vengano destinati direttamente ai consolati”.
Secondo Giovanna Giordano serve la “semplificazione e miglioramento delle pratiche migratorie, lavorative ed assistenziali, la promozione degli accordi bilaterali che permettano ai connazionali residenti nei diversi Paesi di accoglienza di ottenere facilitazioni in materia migratoria, lavorativa e assistenziale”.
Nel programma nel MAIE, infine, viene promesso “l’impegno per il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali e per incentivare la coesione tra le comunità italiane residenti all’Estero, soprattutto attraverso il coinvolgimento e il sostegno alle associazioni”.
“Dobbiamo potenziare la rete informativa attraverso i social networks, intensificare l’utilizzo delle nuove tecnologie e social network per diffondere informazioni di utilità generale per le comunità italiane all’Estero e Incentivare la produzione di Rai Italia e mettere in condizioni la rete delle testate in lingua italiana nel mondo a lavorare insieme per informare i connazionali ovunque nel mondo”.