Si è tenuto lo scorso 22 ottobre a Santo Domingo, Repubblica Dominicana, il primo Congresso MAIE Nord e Centro America. Un appuntamento che ha visto arrivare nell’isola Hispaniola coordinatori e delegati MAIE da tutta la ripartizione elettorale, e quindi da Canada, Stati Uniti, Messico, Repubblica Dominicana, Costa Rica… Un incontro che è servito a mettere sul tavolo i principali problemi dei connazionali residenti in Nord e Centro America, ma soprattutto una importante occasione di dibattito e confronto tra i dirigenti del Movimento Associativo Italiani all’Estero in vista delle sfide elettorali che verranno.
L’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni: entusiasmo e passione partecipativa. “Finalmente ci siamo”, ha esordito nel suo intervento di saluto Ricky Filosa, coordinatore MAIE e organizzatore del congresso a Santo Domingo. “Dopo avere lavorato freneticamente negli ultimi mesi, nelle ultime settimane in particolare, per arrivare a questo appuntamento, do a tutti voi il benvenuto a casa mia, a casa nostra. Ciascuno di voi – ha aggiunto Filosa – avrà l’opportunità di raccontarci le vostre comunità, i loro problemi, i loro desiderata. Alla fine del nostro incontro verrà redatto un documento finale che sarà il Vangelo nelle mani dei candidati MAIE alle prossime elezioni”.
“Sono davvero soddisfatto di come si è svolto il congresso a Santo Domingo”, ha dichiarato il presidente del MAIE, On. Ricardo Merlo: “Ricco di contenuti, di proposte, di idee. I nostri delegati, rientrati nel proprio territorio, stanno già informando gli italiani nel mondo con cui sono in contatto riguardo i punti affrontati durante il congresso. Siamo pronti a rafforzare e allargare il network del MAIE in questa ripartizione elettorale”.
“Per la buona riuscita del primo Congresso MAIE Nord e Centro America abbiamo lavorato alacremente negli ultimi sei mesi. Oggi possiamo dire che la prova è stata superata”, ha proseguito Merlo. “Il congresso è stato organizzato nel migliore dei modi da Ricky Filosa, ma soprattutto è stato ricchissimo di contenuti. Ciascun delegato ha potuto mettere in luce le esigenze della propria comunità, le difficoltà e le speranze dei connazionali residenti nella Circoscrizione consolare di competenza”.
“È stato davvero interessante ascoltare i vari delegati riportare e raccontare degli italiani residenti nei vari Paesi e nelle città della nostra ripartizione elettorale”, ha aggiunto Merlo. “Con questo congresso il MAIE Nord e Centro America si proietta nel futuro, pronto a vincere le prossime sfide elettorali. Pronto a vincere le politiche del 2018 e aggiudicarsi un deputato e un senatore anche in Nord e Centro America“, ha concluso il presidente MAIE, che durante il suo intervento ha ricordato l’importanza di un movimento “sempre in prima linea quando si tratta di italiani nel mondo. I problemi degli italiani all’estero sono i nostri problemi e come parlamentari abbiamo il dovere di dare risposte ai nostri connazionali. Ma con questo governo, che è il peggiore di sempre per ciò che riguarda l’universo dell’emigrazione, persino peggiore di quello Berlusconi, non esiste alcuna visione politica per gli italiani nel mondo”.
“Il MAIE vuole rafforzare la propria presenza in Parlamento per essere più incisivo all’interno delle istituzioni e per arrivare nella stanza dei bottoni, dove si prendono le decisioni. Dobbiamo essere noi italiani nel mondo – ha sottolineato Ricardo Merlo – a curare i nostri interessi, perché Roma non pensa a noi, la partitocrazia romana non si interessa di italiani all’estero. Siamo un movimento culturale e politico che nasce dell’associazionismo di volontariato e nel nostro spirito c’è la voglia di aiutare gli altri”.
Mario Borghese, giovane deputato del Movimento Associativo: “Il congresso di Santo Domingo è stata una occasione importantissima. Il MAIE è l’unico movimento mondiale che mette in primo piano, nel proprio programma politico, i bisogni degli italiani nel mondo. Dalle Americhe all’Australia, passando per l’Europa, saremo capaci di fare arrivare il nostro messaggio a sempre più italiani residenti oltre confine. Che così sapranno che oltre al MAIE non c’è alcuna possibilità per gli italiani all’estero”.
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