Dopo che l’Aula di Montecitorio ha approvato la modifica alla legge elettorale che vede la possibilità anche per gli italiani residenti in Italia, dunque non più soltanto per gli iscritti AIRE, di candidarsi oltre confine, l’argomento è passato sotto la lente dei media e suscita reazioni contrastanti.
Da una parte, le dichiarazioni su Repubblica dell’On. Renata Bueno, eletta nella ripartizione estera Sud America: “Il voto estero è inquinato”, ha detto, parlando poi di schede fotocopiate o votate tutte dalla stessa mano. “Se ha delle prove vada alla magistratura”, commenta in risposta ad un’accusa tanto pesante quanto vaga l’On. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE, a colloquio con Italiachiamaitalia.it
“Dire queste cose a fine legislatura, a pochissimi mesi dalle elezioni, non è giusto”, aggiunge Merlo con la sua solita concretezza, e poi sottolinea: “Mi sembra una reazione all’incertezza e alla mancanza di sicurezza per affrontare la prossima campagna elettorale. Personalmente sono convinto che tutti i 18 parlamentari esteri siano stati legittimamente eletti e adesso saranno i nostri connazionali a confermarli o meno”.
ItaliaChiamaItalia ha raggiunto telefonicamente Merlo nella sua Buenos Aires anche perché nell’edizione di sabato 14 ottobre Repubblica torna ad occuparsi dei 18 parlamentari eletti dagli italiani nel mondo.
“In tutto – scrive il quotidiano – il drappello dei 18 ha prodotto 138 proposte di legge alla Camera e 50 al Senato, oltre a interrogazioni e emendamenti, ma una sola legge (la creazione della Commissione antimafia, nessuna conseguenza per gli italiani all estero, ndr). Un bilancio non esaltante”.
Ecco che nell’articolo si parla del presidente del MAIE, “giunto alla terza legislatura brilla per le sue non presenze: nel 76,2% delle sedute infatti è risultato in missione”.
Il deputato lo ha spiegato tante volte nel corso degli anni ed è tornato a farlo ancora con ItaliaChiamaItalia: “Sono Presidente di un Movimento che sta cercando di crescere per poi veramente cambiare le cose. Nel MAIE in Parlamento siamo in tre e sia l’On. Mario Borghese sia il Sen. Claudio Zin sono molto presenti in Aula. Il Sen. Zin è tra i parlamentari con più presenze a Roma. Io come complemento della nostra azione cerco di stare vicino alla nostra gente, di capire quali sono le disfunzioni delle ambasciate e dei servizi governativi e non solo: la mia presenza nelle stanze romane e in Aula è e deve essere successiva alla disamina dei problemi in loco”, spiega Merlo, a che a Repubblica ha ricordato: “Come MAIE siamo stati protagonisti con 500 connazionali a San Paolo del Brasile di una protesta pacifica contro lo smantellamento della rete consolare portato avanti dai governi Renzi e Gentiloni”. E ancora, al giornalista di Repubblica: “Che dovrei fare? Votare per sei ore di fila ordini del giorno inutili?”.
A ben guardare, Merlo ha ragione da vendere. Riflettiamo sui fatti: come dargli torto?
Tra i “migliori classificati” nella classifica stilata da Repubblica c’è il Sen. Aldo Di Biagio: “29 le proposte che portano la sua firma, 600 interventi in Aula, quasi l’80 per cento di presenze”. Risultati? Zero. Niente. Neppure una legge. Anzi, la rete consolare è al collasso, i fondi per la diffusione della lingua italiana nel mondo sono stati tagliati e ai nostri connazionali nel mondo sono state chiuse ambasciate dall’oggi al domani.
Ricardo Merlo a colloquio con ItaliaChiamaItalia riflette: “L’articolo di Repubblica ha ragione in una cosa. La nostra produttività, come eletti all’estero, è pari a zero. E’ davvero triste sapere che un parlamentare ha svolto centinaia di interventi in Aula, con presenza vicina al 90%, e noi oltre confine non possiamo rinnovare un passaporto in tempi dignitosi. Parole, parole per la tv del Senato che non sono servite proprio a niente se guardiamo i risultati”.
E gli eletti all’estero? “Mentre i governi degli ultimi anni non hanno fatto altro che massacrarci, 14 eletti all’estero su 18 hanno votato sistematicamente tutte le fiducie a questo governo, Renzi addirittura ha battuto il record storico di fiducie con una media di una fiducia ogni dieci giorni. Le leggi di Stabilità, tutte, sono state sempre assai penalizzanti per noi italiani nel mondo, quando non delle vere e proprie prese in giro attraverso le quali si pretendeva fingere che i fondi venissero aumentati, mentre ci stavano solo restituendo il maltolto e ancora il saldo è comunque negativo. No, non possiamo più fidarci dei partiti romani. Lo dico ai miei colleghi: stare in aula per dire sempre sì non serve a niente. Così non funziona. Dobbiamo maturare e dire sì solo se il governo di turno fa una politica a favore dei nostri connazionali; e dire no se fa il contrario. Questo è quello che ha fatto il MAIE negli ultimi anni, sia quando governava il centrodestra che quando al governo c’era il centrosinistra”.
In ogni caso i Parlamentari del MAIE in Parlamento sono solo tre…
“Speriamo di aumentare la nostra presenza in Parlamento nella prossima legislatura, stiamo lavorando per questo. Sono convinto che vinceremo in Nord e Centro America e così i voti del MAIE a Roma saranno fondamentali. Ma la nostra bussola resteranno sempre gli italiani nel mondo, i loro diritti, i loro interessi, le loro difficoltà da risolvere. Come MAIE appoggeremo solo quel governo che inizierà a fare una vera politica per gli italiani all’estero e il Sistema Italia nel mondo. Rete Consolare, IMU, Lingua e Cultura italiana nel mondo, Camere di Commercio: dobbiamo ricostruire il sistema Italia all’estero che gli ultimi governi hanno sistematicamente distrutto”.
Il tono del deputato italo-argentino adesso si accende e la sua indignazione si trasmette anche attraverso il telefono: “Essere eletto in un partito romano, secondo la nostra visione, non servirà mai per cambiare veramente le nostre realtà all estero. Noi italiani nel mondo dobbiamo avere una rappresentanza autonoma e indipendente dalla partitocrazia romana. Non dobbiamo diventare come qualsiasi parlamentare eletto in Italia. Lì c’è la disciplina di partito e la lista bloccata, noi abbiamo le preferenze. Noi del MAIE crediamo che il nostro ruolo e il nostro modo di rappresentare gli italiani nel mondo a Roma debba essere diverso. Autonomo e indipendente. Dobbiamo essere pronti a dialogare e negoziare con qualsiasi governo per trovare soluzioni concrete”.
“Parlamentari che passano ore nel Palazzo, presentano decine di proposte, intervengono centinaia di volte, e intanto i governi che si sono succeduti hanno tassato la cittadinanza, hanno tassato la casa degli italiani nel mondo in Italia, ridotto all’osso le Camere di Commercio, tagliato fondi alla cultura italiana nel mondo, distrutto la rete consolare…”.
“A che serve una squadra che parla bene in Aula, gioca benissimo e poi non fa nemmeno un gol? Fino ad oggi, dopo 12 anni di voto all’estero, non abbiamo mai fatto un gol. La gente è stanca di chiacchiere e peones, sempre seduti sulle loro poltrone ma che non combinano assolutamente nulla. Abbiamo bisogno di risultati concreti. Ecco perché – ribadisce l’On. Merlo – è necessario andare avanti con il MAIE, rafforzare il nostro network sul territorio per poi aumentare numericamente la nostra presenza in Parlamento. L’articolo di Repubblica chiarisce una volta per tutte che votare per politici romani e partiti tradizionali non porta nemmeno un risultato”.
Legge elettorale passata alla Camera, il MAIE come voterà al Senato? “Contro. il Sen. Zin voterà contro e spiegherà perché…”.
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