“Oggi siamo qui per visitare la comunità italiana della circoscrizione consolare di New York, la più numerosa per iscritti AIRE di tutta la ripartizione”. Così dichiara l’On. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – MAIE, durante una intervista a Radio ICN, nella sede del quotidiano America Oggi, nel New Jersey.
“Ci preoccupano soprattutto alcune questioni, come la rete consolare, i servizi ai connazionali, cose per cui gli italiani nel mondo soffrono da anni. Poco tempo fa hanno chiuso il consolato di Newark… Stiamo ascoltando i nostri italiani, stiamo preparando un programma da presentare alle prossime elezioni, con cui dare risposta alle richieste delle nostre comunità”, sottolinea Merlo parlando in radio, e poi aggiunge: “Noi non siamo un partito tradizionale romano, siamo un movimento nato all’estero, fatto da italiani all’estero, che vorremmo diventasse una alternativa anche in Nord e Centro America”.
Troppo spesso i governi italiani hanno considerato e considerano gli italiani all’estero come cittadini di serie B. Per cambiare questa tendenza, secondo Ricardo Merlo “dobbiamo avere la capacità di negoziare a livello politico, coi governi. Per farlo dobbiamo andare senza una casacca di partito, perché chi viene eletto nei partiti romani diventa un soldato di partito”
“Nelle ultime manovre economiche lacrime e sangue per gli italiani all’estero, 14 eletti all’estero su 18 hanno votato sì. Il problema è all’origine, noi promuoviamo qualcosa di diverso e dunque chiediamo agli italiani di Nord e Centro America l’opportunità di poterli rappresentare a Roma per difendere, davvero, i loro interessi”.
Legge elettorale? “Alle prossime elezioni non vincerà nessuno, è molto alto il rischio di ingovernabilità. Ma proprio per questo noi potremo contare di più”.
“Questa volta il MAIE si presenterà anche in Italia”, ha aggiunto Merlo verso la conclusione dell’intervista, “all’estero abbiamo un gruppo di potenziali candidati, abbiamo le idee chiare, ma non penso sia il momento di annunciare candidature. I candidati diventano tali nel momento in cui firmano il proprio impegno e inizia la campagna elettorale. Certamente – ha proseguito il deputato – esiste un movimento, un progetto politico, che è il MAIE, con cui vogliamo unire la rappresentanza degli italiani all’estero, perché i partiti politici ci dividono”.
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