“Noi possiamo votare a favore di un governo centrodestra-5stelle o Lega-5stelle. Diremmo certamente no a un esecutivo al cui interno ci sia il Partito Democratico, che negli ultimi cinque anni ha dimostrato ampiamente di non avere alcuna visione politica per ciò che riguarda l’universo degli italiani nel mondo”. Sono parole di Ricardo Merlo, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, che a Italiachiamaitalia.it spiega qual è la posizione del MAIE circa la formazione di un possibile governo.
Raggiungiamo telefonicamente il senatore eletto nella ripartizione estera Sud America mentre sta facendo colazione in un bar nel cuore di Roma. “Governo Pd-M5S? Questa ipotesi è già caduta”, commenta. Poi sottolinea: “Sarebbe proprio un attentato alla democrazia un governo con la partecipazione del Pd, partito che ha distrutto l’Italia negli ultimi cinque anni e che ha perso le elezioni. Se fosse così noi non saremmo della partita, però i dem dovrebbero fare un monumento a Rosato davanti a palazzo Chigi, perché il Rosatellum ci ha portato a questa situazione”.
Merlo esclude anche la possibilità di un governo del presidente: “Non ci sono i numeri, Lega e 5stelle non lo voterebbero”.
E il MAIE lo voterebbe?
Dipende. Quanto durerebbe? E per fare cosa? Certo sarebbe difficile dire no al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma, ribadisco, Lega e 5stelle non darebbero i loro voti. E comunque dovrebbe essere un governo a tempo, per fare una legge elettorale e tornare al voto.
Se Forza Italia fosse disposta a sostenere un governo a lungo termine con il Pd?
Saluterei e direi arrivederci e grazie.
Qual è la previsione di Ricardo Merlo?
50% governo Lega-M5S, 50% elezioni.
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Crede ancora nell’ipotesi di un esecutivo tra Salvini e Di Maio? Il capo politico dei pentastellati ha detto che per lui il confronto con la Lega finisce qui.
La discussione si potrebbe riaprire. Salvini continua a ribadire che il governo deve essere tra il centrodestra e il Movimento 5 Stelle. Non è ancora detta l’ultima parola. Se non faranno un governo ci faranno perdere 300 milioni di euro e diversi mesi di campagna elettorale. Per poi essere probabilmente obbligati a fare un accordo nella prossima legislatura.
O questo o il voto dunque.
Sì. E succederebbe come in Spagna, se non si cambia la legge elettorale. Avremmo probabilmente una situazione molto simile a quella che stiamo vivendo oggi.
Si riuscirà a fare una nuova legge elettorale?
Lo spero. Ma sarà difficile. Perché è troppo forte il contrasto tra i vari partiti.
All’estero andremo a votare per la quinta volta con lo stesso meccanismo elettorale che fa acqua da tutte le parti?
Se non si cambierà la legge elettorale, sì.
Ipotesi elezioni anticipate: quando?
C’è chi dice dopo l’estate, settembre, ottobre. Ma fossi il presidente Mattarella, se mi rendessi conto che non c’è altra via d’uscita, scioglierei le Camere già nei prossimi giorni e porterei il Paese al voto a giugno, per evitare all’Italia e agli italiani altri cinque o sei mesi di campagna elettorale permanente.
Senatore, come vedono dall’estero i nostri connazionali la situazione politica italiana?
Alcuni come una tragicommedia, perché capiscono che se andiamo a votare con questa legge elettorale ci ritroveremo qui con la stessa situazione e fino a che Di Maio e Salvini non si metteranno d’accordo non nascerà un governo.