“Anche il silenzio è parte della comunicazione politica”. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, si è fatto sentire poco dopo il voto del 4 marzo. “Una pausa di analisi e riflessione, necessaria”, spiega a Italiachiamaitalia.it, che lo ha raggiunto telefonicamente per chiedergli un commento sull’attuale situazione politica italiana, sempre più confusa.
“Oggi le due forze vincenti, e quelle meno diverse tra loro, mi sembrano il Movimento 5 Stelle e la Lega, ovvero le due forze politiche che hanno vinto le elezioni”, osserva il senatore del MAIE, che poi aggiunge: “Non credo che Forza Italia voglia partecipare a un governo del genere”.
“Credo che Salvini abbia dimostrato di essere molto maturato dal punto di vista politico negli ultimi tempi, dimostrandosi molto più ragionevole e moderato di quanto si potesse pensare”. “Salvini – prosegue Merlo – ha abbandonato le vecchie questioni elettoralistiche tipiche di una Lega che ormai guarda, oltre al Nord, a tutto lo Stivale”.
Merlo sarebbe pronto ad appoggiare un governo M5S-Lega “se questo dimostrasse di avere davvero a cuore gli interessi degli italiani nel mondo”. Quello che è certo, ci tiene a evidenziare, “è che non appoggeremmo mai un governo che veda al suo interno la partecipazione del Pd, un partito – per il presidente del MAIE – che ha dimostrato durante tutta l’ultima legislatura di non avere alcuna visione politica per quanto riguarda gli italiani all’estero. Con il Pd alla guida del Paese abbiamo sofferto cinque anni”.
Merlo non sarebbe disposto nemmeno a sostenere un esecutivo a qualsiasi costo: “No a qualsiasi ammucchiata”, sottolinea, “non sarebbe opportuno secondo noi un governo tecnico o un governo istituzionale”.
Secondo l’eletto all’estero più votato di sempre, recordman assoluto di preferenze personali, “ci vuole un governo politico, forte, formato dalle forze politiche che hanno vinto”.
Il MAIE potrebbe appoggiare un governo del genere? “Sì, se questo governo mettesse in campo serie politiche per gli italiani all’estero”, ribadisce, mentre resta un netto no ad accozzaglie raccogliticce, altrimenti – conclude il senatore – “meglio tornare al voto prima dell’estate per non fare perdere altro tempo all’Italia, che ha bisogno di interventi urgenti su temi importanti come la povertà, la disoccupazione, l’immigrazione, il terrorismo, e per quanto riguarda gli italiani nel mondo la rete consolare e la riforma del voto all’estero”.