“Cari connazionali, il nostro pensiero in questa occasione è rivolto sia ai pionieri della nostra emigrazione, sia ai loro discendenti, ma ugualmente ai nuovi emigrati, che espatriano oggi in condizioni diverse anche se, molti di loro, sono spinti dagli stessi desideri e speranze. Come Fabrizia, Marco e Gloria che abbiamo perso a Berlino e a Londra, vittima la prima di un vile attacco di terrorismo, i secondi di una fatalità che forse si poteva evitare”. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, in un messaggio rivolto agli italiani all’estero alla vigilia della commemorazione della tragedia di Marcinelle.
L’8 agosto 1956 un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier (Marcinelle – Belgio) provocò un disastro che segnò per sempre la storia dell’emigrazione italiana: 262 vittime, provenienti da 12 diversi paesi, tra cui 136 italiani.
“La nostra vicinanza va allo stesso modo agli italiani che vivono all’estero in contesti particolarmente difficili, come in Venezuela, che seguiamo con attenzione per agevolare l’adozione di soluzioni per l’esito pacifico delle crisi che stanno vivendo – ha continuato Alfano -. Siamo orgogliosi del contributo dato da tutti voi, italiani nel mondo, al nostro Paese. Chi ha lasciato e ancora oggi lascia l’Italia contribuisce, in tanti modi diversi, al dialogo e al rafforzamento delle relazioni con i Paesi di destinazione, dando lustro ai valori più profondi e positivi dell’italianità. E in tanti modi diversi contribuite alla crescita dell’Italia”. “E’ con questa consapevolezza che rivolgo a voi il mio più sincero ringraziamento”, ha concluso il titolare della Farnesina
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