Andrea Tremaglia, nipote dell’indimenticabile Mirko, primo e unico ministro degli italiani nel mondo, in un articolo pubblicato sul quotidiano Libero dice la sua sul voto estero, ovvero su quella legge che porta il nome di suo nonno: “Non sono d’accordo con l’abolizione del voto degli italiani all’estero, storica battaglia di mio nonno Mirko”. Certo, la modalità di voto “è senz’altro da rivedere. Il voto postale porta più facilmente di altri a brogli e sospetti, ed è frutto di un compromesso sbagliato. Oggi si può parlare di voto elettronico, ma si aprono altre questioni”.
“Forse – scrive Andrea Tremaglia – la scelta di maggior garanzia sono i seggi elettorali in consolati e ambasciate: per qualcuno potrebbe essere logisticamente scomodo, ma aiuterebbe ad avere maggiori garanzie. È una questione da affrontare urgentemente”.
La proposta di ItaliaChiamaItalia è sempre la stessa, da anni: un sistema misto, che comprenda la possibilità di votare per corrispondenza, attraverso voto elettronico o nei seggi istituiti presso le nostre sedi diplomatiche.
C’è una parte dell’intervento di Andrea che ha un sapore molto più politico, da un certo punto di vista. E’ questa: “Le liste parlamentari estere sono diventate l’appendice dei partiti nazionali, ma mio nonno invece sognava liste elettorali esclusive per l’estero che rappresentassero in Italia le questioni estere. E implementare i rapporti con l’Italia dei milioni di imprenditori, politici, artisti, di origine italiana, porterebbe un indotto culturale ed economico incredibile per la nostra nazione”. Sottoscriviamo pienamente.
“Liste elettorali esclusive per l’estero che rappresentassero in Italia le questioni estere”: questa è l’idea vincente. Rappresentata, nel mondo attuale, dal MAIE di Ricardo Merlo. Il Movimento Associativo Italiani all’Estero è presente a livello mondiale, dalle Americhe all’Australia passando per l’Europa, fino nel Parlamento italiano, con due deputati e un senatore. In Sud America, poi, troviamo anche l’USEI come lista indipendente, l’Unione Sudamericana Emigrati Italiani di Eugenio Sangregorio, che nel Parlamento a Roma esprime una deputata, l’On. Renata Bueno. Occhio, però: conservare la propria autonomia e la propria indipendenza dalla partitocrazia romana non sempre è facile. E se si perde la cosa più preziosa, la propria autonomia appunto, allora si rischia di diventare un partito romano come tutti gli altri.
Se è vero, come è vero, che oggi in Italia i partiti tradizionali sono morti, lo è ancora di più oltre confine. Ecco perché un movimento come quello di Ricardo Merlo, presente a livello internazionale, continua a crescere ovunque e ha ottime possibilità di successo alle prossime elezioni politiche, quando sarà, e di aumentare la propria presenza parlamentare a Roma. Anche gli italiani nel mondo sono stanchi dalle casacche dei partiti romani: meglio un movimento che pensi ai loro interessi che dei partiti che sono interessati soltanto a questioni romane e da Roma prendono ordini.
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