Parte dalla Germania l’appello alla qualità, al dovuto rispetto della tradizione culinaria italiana e dei prodotti artigianali della nostra nazione. La coordinatrice europea del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, Anna Mastrogiacomo, si schiera a difesa del made in Italy, grazie anche alle informazioni ricevute da tanti ristoratori e fornitori italiani, ma soprattutto all’esperienza di Daniele Filippello – referente della ditta Borgo Partenope, e fornitore in Germania di prodotti italiani di qualità, dalla ricotta al fior di latte, alla Pasta di Gragnano, articoli sempre freschi provenienti dalle ditte artigianali italiane – e di Pietro Capelli, imprenditore italiano che opera in Svizzera e produce il panettone più buono del mondo.
In Germania gli ingredienti utilizzati per la pizza non sono quelli che in termini di qualità sarebbero consigliabili, così tanti ristoranti e molte pizzerie non rendono giustizia alla nostra grande tradizione culinaria, spesso mostrando nella sola bandiera esposta al di fuori di questi locali l’unico vero riferimento al made in Italy.
Questo lo sa molto bene Pietro Cappelli, che in Svizzera continua a battersi con impegno per la difesa dell’eccellenza dell’enogastronomia italiana. E lo sa anche il sig. Filippello, che dopo sei anni di duro lavoro ha raggiunto un discreto successo grazie alla qualità e alla freschezza dei suoi prodotti cento per cento italiani, facendo riscoprire a tanti consumatori in Germania il vero ed inconfondibile gusto italiano.
Il MAIE, la signora Mastrogiacono, il sig. Filippello, Pietro Cappelli e tutte le aziende artigianali italiane consigliano di scegliere solo locali che utilizzano prodotti made in Italy, con chef italiano. Quelli che sono italiani per davvero e non solo nel mondo. Intervenire per proteggere il made in Italy di qualità deve divenire uno degli obiettivi che il Governo italiano deve prendere a cuore per poter garantire il rispetto verso le aziende artigianali italiane e gli italiani che nel mondo promuovono le nostre eccellenze.
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